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The Harder They Fall: il mondo per come l’avrebbe voluto Django

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I buoni sono neri, i cattivi sono neri, e i bianchi sono ridotti a delle comparse idiote: il sogno di Django.

Ideato, scritto, diretto, musicato e prodotto (insieme a Lawrence Bender, il produttore di Pulp Fiction) da Jeymes Samuel, alla sua prima regia di un lungometraggio, The Harder They Fall è il western che non ti aspetti, ma di cui c’era bisogno: figlio simbolico di Django e virtuosa conseguenza, permettetemi l’azzardo, del movimento BLM.

Con una evidente forzatura storica, in pieno stile tarantiniano, Jaymes Samuel racconta un western total black, abitato e vissuto per la quasi totalità da afroamericani. Forse il primo western dove gli afroamericani non si devono preoccupare della schiavitù e di vessazioni razziali.

La vicenda ruota attorno a Nat Love (Jonathan Majors), pistolero fuorilegge che punisce i fuorilegge, e alla sua sete di vendetta nei confronti di Rufus Buck (Idris Elba), il criminale spietato che gli uccise il padre e la madre quando era giovane, senza apparente motivo, lasciandogli nient’altro che una cicatrice a forma di croce sulla fronte. La storia è scorrevole, ben strutturata e narrata con colori vividi, personaggi iconici e stilosi, anche se a tratti sul filo dell’inverosimile, in perfetta linea con lo stile cangiante (e ‘li sordi) di Netflix.

In questo mondo i buoni sono neri, i cattivi sono neri; le città, le praterie e i saloon sono abitati da neri. C’è spazio per i bianchi? Ma certo, ma sono solo delle comparse, per lo più buffe. Esattamente il mondo che avrebbe sognato Django. The Harder They Fall è un film figlio dei suoi tempi, e ha pienamente diritto di esserlo. Ora che i produttori di tutto il mondo gridano all’inclusività, Samuel si prende il lusso di giocare a rimescolare la storia e di concedere a tutta la comunità afroamericana quel lusso che non gli è stato concesso da quando Buffalo Bill si inventò il western: immaginare un selvaggio west dove gli afroamericani vivono alla pari, non sono vessati dalla schiavitù e dove i puri bianchi anglosassoni non fanno gli spacconi bastardi nascondendosi dietro la grande missione voluta dallo Zio Sam.

Piccole curiosità storiche. Il vero Nat Love era un cowboy afroamericano, ex schiavo, famoso per le sue abilità nei rodei al punto di guadagnarsi il soprannome di “Deadwood Dick”; il vero Rufus Buck era il capo di una banda di fuorilegge nativi americani che ha terrorizzato l’Oklahoma nel 1895, una di quelle che speri di non incontrare. C’è nulla o poco più di tutto questo nel film, a parte i loro nomi iconici, ma giocare a rimescolare la storia al servizio dello spettacolo è ormai una pratica a cui noi spettatori siamo abituati, e nel caso di The Harder They Fall non rimarrete delusi.

Disponibile su Netflix.

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Robert De Lirio

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