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A Bug’s Life – Megaminimondo (1998)

A Bug's Life

A Bug’s Life è quello che succede quando mischi Esopo, Kurosawa e Marx.

A Bug’s Life – Megaminimondo è a mani basse il film più politico della Pixar. Ispirazione del film è la famosa fiaba La cicala e la formica, da Esopo in poi universale monito alla prole dell’importanza di essere membri produttivi della società invece che cantastorie da quattro soldi, che poi finisci a mendicare e muori di fame. Non so quante ne ho potute dire a quella maledetta formica laboriosa, che condanna il leggiadro insetto canterino per la sola colpa di godersi la vita. Non ho mai avuto un lavoro dei sogni, che certo quando sogno non sogno di lavorare, perciò il mio preferito era sempre stato l’insetto perdente.

Questa, almeno, è la lettura che ho sempre dato della fiaba, e solo un tardivo rewatch di A Bug’s Life mi ha fatto completamente cambiare idea.

Immagina di essere una piccola, insignificante formica. Immagina di spezzarti la schiena tutta l’estate insieme alle tue sorelle sapendo che metà di quello che produci lo devi dare alle cicale che sennò ti spezzano pure le gambe. È per proteggervi dagli insetti cattivi, dicono loro mentre pasteggiano al frutto del tuo lavoro. Immagina di dover ripetere tutto questo ogni singolo anno della tua vita.

Ora immagina di essere un emarginato fra gli oppressi: formica con velleità da inventore. All’ennesimo pasticcio che combini, la tua comunità è felice di liberarsi di te inviandoti in un’assurda missione per trovare degli insetti guerrieri ma con un cuore grande disposti a liberare il tuo Formicaio dal nemico una volta per tutte.

E dove cerca la sua alleanza una piccola formica (che a sto punto la potevano anche fare “rossa”)? Non certo fra i Sette Samurai, ma in un altro gruppo di emarginati e di oppressi: gli artisti circensi, sfruttati da un’avida pulce che non comprende le loro aspirazioni personali e problemi esistenziali. Fra la coccinella Francis divisa dal suo lato femminile, la crisi d’identità di un insetto stecco, un bruco tedesco (in eterna tensione verso l’Oltrebruco), l’istinto materno di una vedova nera verso un’enorme scarabeo piagnone, una mantide maschio che, accudita da una giovane farfalla, non riesce a morire: le gag vengono come se piovesse.

Dopo il successo di Toy Story, Pixar crea un nuovo Megaminimondo per raccontare una storia di metamorfosi più sociale che spirituale.

A Bug’s Life è la rivalsa delle popolazioni oppresse e dei suoi emarginati, che per amore e libertà trovano il coraggio di dire no a quelle fottute cicale. Contro la difesa a tutti i costi dello status quo propagandata dalla Disney, A Bug’s Life è un film dedicato a tutti coloro che sentono che la propria vita sia come quella di un insetto.

Bonus fact: non è un caso che i primi due film Pixar, che potete guardare su Disney+, abbiano per protagonisti giocattoli e insetti. Con l’animazione digitale ancora agli albori, la plastica degli uni e il carapace degli altri erano un’ottima scusa per nascondere i limiti tecnici dell’epoca, ad esempio nel rappresentare le emozioni sui volti dei personaggi.

Durata:

  • 1h 35min.

Regia:

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

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Informazioni sull'Autore

Charlize Terùn

Emersa come dea ermafrodita dall'oro liquido sospirando "J'Adore", ha deciso che le piacque e piace tutto, compresa e in primo luogo la propria ambiguità. Quando la società imperialista le impedisce di vedere almeno 7 film a settimana diventa FURIOSA.

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