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Saranno cult?

Un Altro Giro: Mads ebbro di vita, noi ebbri di cinema

un altro giro

Una donna, stanca di Mads Mikkelsen, chiede la separazione.
Sembra quasi una barzelletta, ma non lo è.

La premessa di tutto ‘sto pippone per discutere di Un Altro Giro di Thomas Vinterberg è la seguente: sono andato a vedere il film a scatola chiusa.

Io dello stesso regista ho visto tempo fa Il Sospetto, con un Mads Mikkelsen accusato di pedofilia, linciato dalla comunità, sembra che si calmi tutto, alla fine lo accoppano quasi, mi angoscio, spengo la tv, getto dalla finestra tutti i Blu-ray del compare Von Trier, fanculo il Dogma 95, fine della storia.

Quindi, scherzi a parte sull’agonia del cinema danese, pensate a quanto è stato sorprendente scoprire al cinema che Un Altro Giro è un limpidissimo inno alla vita.

Ironia della sorte, diretto da una persona che ha perso recentemente la figlia in un incidente stradale.

La storia di Un Altro Giro è tanto semplice quanto efficace: quattro insegnanti delusi dalla loro vita scolastica e sociale, decidono di applicare una teoria dello psicologo Skarderud.

Mantenendo costante il tasso alcolico nel sangue dello 0.05% durante la giornata si avranno risultati positivi per quanto riguarda sia l’autostima che nelle relazioni sociali. I quattro si cimentano ed i risultati arrivano subito, soprattutto per il nostro protagonista Martin (Mads Mikkelsen) che recupera anche il rapporto spento con la moglie e con i figli.

I quattro, galvanizzati dalla riuscita dell’esperimento, aumenteranno sempre di più la dose di alcool giorno per giorno, con risultati prima ancor più positivi, poi devastanti per quanto riguarda carriera e famiglia.

La prima domanda che QUALSIASI spettatore si è posto a fine film è la seguente: ma ‘sto Vinterberg allora è Pro o Contro all’uso degli alcolici?

A mio avviso, la risposta è un po’ più complessa, come d’altronde i temi affrontati e, giusto per tirare avanti il carro del pippone, ne parliamo un pochino prendendo tutto con le pinze, che ognuno ha la sua interpretazione, sia mai!

Un Altro Giro parla principalmente di quattro persone che vivono la loro vita con la testa sotto la sabbia. Nello specifico, il protagonista interpretato da un magistrale Mads Mikkelsen: un uomo ormai spettro di sé stesso, diventato un fantasma della routine e della monotonia del quotidiano, che lo ho schiacciato togliendogli ogni scintilla o spinta d’energia.

Chi ha problemi in famiglia, chi a scuola al lavoro, chi di solitudine, chi voleva figli e non li ha mai potuti avere, chi li ha e gli stanno rendendo la vita un inferno, i nostri protagonisti utilizzano l’esperimento dell’alcool per sganciare i freni inibitori riprendere in mano le loro vite con un nuovo slancio. Peccato che sganciarli troppo, come si vedrà nella seconda parte del film, porterà anche a spiacevoli conseguenze e la loro vita gli scivolerà di mano. Insomma, l’esperimento di Skarderud è un abilissimo specchietto per le allodole, un po’ come lo è il tema dell’alcool in Un Altro Giro. 

Sotto la sabbia composta da brillanti calici di vino ed ettolitri di vodka abbiamo la paura del fallimento dei nostri insegnanti protagonisti, così brillantemente sfaccettati e ben scritti.

Alcuni di loro hanno paura di viverlo, altri di attraversarlo, altri ancora sanno che se lo affrontano non ne escono più. Un po’ come i loro studenti che devono affrontare l’esame per entrare all’università.

Ed è lì che il nostro Martin prende la decisione di affrontare il suo di fallimento, la separazione dalla moglie, da sobrio. Questo gesto, importantissimo verso lo strepitoso e liberatorio finale di Un Altro Giro, forse uno dei migliori visti al cinema degli ultimi anni, dona al film un significato fondamentale. Martin, ritrovando la pace e l’amore con la moglie, decide di bere perché è felice. Niente più esperimenti o specchietti per le allodole: insieme agli altri studenti diplomati, Martin festeggia la vita in tutta la sua complessità e bellezza, senza nessun freno, in una danza disinibita. 

Diventa quasi innegabile uscire anche noi dalla sala ebbri di quello che abbiamo visto: Un Altro Giro è un film splendidamente scritto, dagli attori straordinari che ci fanno rivalutare il valore della vita e di come deve essere vissuta, al pieno delle nostre forze.

Se accompagnata da uno o due bicchieri di prosecco ogni tanto, ancora meglio.

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