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The Green Knight: troppi nemici, poco onore

The Green Knight

La legge del taglione a Camelot, sotto il vischio del Santo Natale.

The Green Knight è un film che rispetta una determinata cadenza di ritmo per essere apprezzato appieno.

Quindi cercherò di essere il più riassuntivo possibile per non farvi perdere tempo.
Partiamo da un presupposto quasi essenziale, cultisti miei.
Ovvero cosa è L’A24, se voi ci siete dentro fino alla cintola, oppure non l’avete mai sentita nominare.
Quella casa di produzione cinematografica che possiamo tranquillamente raffigurare come un night club con luci morbide, musica Lo-Fi e ballerine vestite in latex che si muovo a rallentatore.
Oppure, se vogliamo farla semplice, quelli che hanno sganciato i dindini per farvi vedere capolavori contemporanei come The Witch, Midsommar, Uncut Gems e via dicendo.
Oltre a farla semplice, forse è il momento di farla anche breve come accennavo: The Green Knight, nel palinsesto A24, è la ballerina che vortica intorno ad un’asta a forma di ascia bipenne in maniera lentissima e sensuale.

Schivata come nostra (molto italiana e malsana) abitudine l’uscita nelle sale, potete trovare The Green Knight su Prime Video sotto il titolo di Sir Gawain ed il Cavaliere Verde. Perché giustamente non portare questa visionaria e super estetica pellicola sul grande schermo non era già un colpo di grazia ad un corpo sofferente (“Se mi lasci ti cancello” docet).

Troppo forte Alan Moore, ragazzi.

The Green Knight ci porta nel cavalleresco ed epico mondo del ciclo arturiano di Camelot, solo che il nostro eroe non è quello che ha cacciato fuori dalla pietra Excalibur, ma suo nipote, per l’appunto Sir Gawain (interpretato da un bravissimo Dev Patel).
Il giovane, adorabile pelandrone dedito agli alcolici e alle donne di facili costumi (la sua preferita ha il volto di Alicia Vikander) viene invitato alla tavola rotonda, in cerca di onore ed una promozione a cavaliere di corte.
La festicciola viene interrotta dal Cavaliere Verde, un essere mitologico composto da perlopiù fronde che propone ad Artù un gioioso gioco natalizio: chi lo colpisce con la sua ascia, dopo un anno riceverà lo stesso colpo di sua mano con la stessa arma. Gawain, che vuole fare lo splendido ed è in cerca di approvazione dalla tavola rotonda, lo decapita. La testa del Verde si rianima ed annuncia la stessa sorte al povero disgraziato al prossimo Natale.
Un anno dopo, non proprio di gran voglia, Gawain parte per salvare quel poco di onore che gli è rimasto.
Sarà un viaggio epico, ricco di pericoli ed imprevisti.

Chi conosce David Lowery, o chi ha visto A Ghost Story, sa bene come il regista affronta i suoi viaggi: fotografia curata nei minimi dettagli, grande atmosfera, lunghi silenzi, ritmo dilatato all’estremo. 

Quindi chi si aspetta un film cavalleresco dove Gawain brandisce la sua ascia facendo secchi banditi e mostri, avrà una bella botta di sonno in testa: The Green Knight è un film di formazione e crescita personale del protagonista, che rivaluterà nel corso del suo viaggio nella Cattedrale Verde sia il suo modo di essere che i suoi desideri.

Anche (purtroppo) a costo di risultare abbastanza prolisso in alcuni punti, The Green Knight non molla mai il focus sul nostro protagonista, in cerca di onore e di una sua storia da raccontare alla tavola rotonda: gli amici, i nemici, mortali e non che incontrerà nel suo epico percorso, tutti quanti chiederanno qualcosa a Gawain, in un loop di scambio di qualcosa per qualcos’altro.

Aiutato da un’epifania finale, forse la sequenza più interessante del film, completamente muta, grande cinema che si basa solo sul potere dell’immagine, Gawain capirà che, per essere un cavaliere, bisogna fare le cose senza chiedere nulla in cambio.
In effetti, su questo si basa l’onore e soprattutto l’integrità di un eroe.

A conti fatti, The Green Knight può dunque non essere “il vostro pezzo di torta preferito”. Vuoi la lentezza, la verbosità di alcune scene, la quasi totale assenza di cappa e spada in un poema cavalleresco riadattato secondo i gusti e l’impronta del regista, ma è innegabile che sia una gioia per gli occhi una cifra stilistica non da poco. Se cercate invece qualcosa di originale e di diverso rispetto il filone del genere, The Green Knight sarà la vostra ballerina scostumata ma elegante della serata, in pieno stile A24.

Se poi non avete a casa un 50 pollici IMAX, scroccatelo al vostro amico col cash.
Ne varrà la pena, fidatevi.

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