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Upgrade (2018)

Upgrade

Il fratello di Ryan Atwood fotte l’INPS.

Se c’è un titolo azzeccato per descrivere il lavoro della Blumhouse, è sicuramente Upgrade. Non tanto perché questo film sia il prototipo di tutti gli altri prodotti dalla casa, ma proprio perché Jason Blum ragiona per upgrade. Ovvero: lui ti da due spicci, tu ti fai il tuo film e se poi vai alla grande allora sgancia i soldoni per i sequel o per altri progetti (Whiplash vi dice niente?).

Upgrade è uno di quei film che io chiamo film in potenza e per cui vado matto. Presi singolarmente non sono i più grandi capolavori che uno ricordi, né tantomeno spazzatura. Piuttosto somigliano a pentole in cui l’acqua sta per bollire ed è quasi ora di buttarci la pasta, così da avere qualcosa di effettivamente sostanzioso da mangiare. Insomma quei film che offrono parecchi spunti e idee che, porca miseria, vorrei vedere sviluppati ancora meglio in eventuali sequel o in altri progetti. Non sto rivelando di essere Jason Blum, sia chiaro. Ma Upgrade è esattamente così e a me ricorda in qualche modo John Wick per la capacità di creare un mondo parallelo a quello reale, un immaginario ricco ed espandibile, qualora ce ne fosse la volontà. Inoltre lo fa senza la spinta di una stella di prima fascia come Keanu Reeves, che di fatto è una figura più venerata di Gesù, al pari di Nicolas Cage quando fa certe cose. E qui arriviamo ad un altro punto focale del film.

Voglio fare una scommessa e dire che Logan Marshall-Green, che qui interpreta il protagonista, ha dimostrato con Upgrade, dopo tanta gavetta, di essere pronto per essere un’alternativa alle solite scelte per interpretare un eroe d’azione. Mi voglio rovinare e affermare che lo vedrei bene come nuovo Wolverine. Voglio dire, ne ha fatta di strada da quando rubava macchine insieme a Ryan e finiva in una delle scene più memorabili della storia dei teen drama, dando vita a uno dei meme più memorabili di internet. In Upgrade invece le macchine le ripara, per la precisione quelle ormai d’epoca, visto che siamo in un mondo molto progredito e le macchine si guidano da sole. Un giorno si fa accompagnare dalla supercar della moglie per consegnare una vecchia muscle car che ha riparato per un multimilionario guru della tecnologia. Mentre tornano a casa però KITT si cappotta e loro vengono assaliti da una gang misteriosa. Lei viene uccisa, lui paralizzato dal collo in giù. L’Elon Musk dei “poveri”, preso dal rimorso, offre al nostro eroe un upgrade: un chip da inserire nel collo, in grado di farlo camminare di nuovo. Riuscirà a fottere l’INPS e trovare la sua vendetta?

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