Partiamo da un presupposto: tre quarti di coloro che hanno visto Mulholland drive non ne hanno capito niente e il restante quarto mente. Che faccio ve lo spiego? Non so se me la sento. Davvero non avete capito niente? Eh, ma poi ve lo rovino, sicuri sicuri? Ok, va bene lo ammetto: non ci ho capito molto neanche io la prima volta che l’ho visto. Va bene? Siete contenti? Ora che mi sono umiliato parliamo di questo capolavoro di Lynch.
Perché vedere Mulholland Drive
Partiamo da un altro presupposto: tre quarti di coloro che hanno visto qualcosa di Lynch dirà onirico-bellissimo-vediti Twin Peaks-ripete onirico e il restante quarto vi dirà che lo odia.
“Non si capisce mai una mazza, mi devo spremere le meningi per mettere almeno quattro minuti di film in fila”. Magari sarà vero, magari dovrete aiutarvi cercando le spiegazioni su internet, magari vedetelo perché è unico. Sì, perché anche se non avrete capito, stavolta all’ ennesima discussione su Lynch potrete urlare “onirico!” e sarete fieri di aver imparato qualcosa grazie a Mulholland Drive. O almeno avrete visto un’opera indimenticabile, profonda, surreale, che vi piacerà sicuramente perché datemi retta non è indispensabile capire.
Non è così complicato
Mulholland Drive è la storia di un incontro tra una donna che ha perso la memoria dopo un’incidente e un’aspirante attrice che l’aiuterà nel tentativo di ricostruire la sua vita. Al di là del mio ingeneroso riassunto a inizio articolo, voglio rassicurarvi perché non è impossibile da seguire. Anzi è pieno di indizi, al contrario di altri film di Lynch.
Come Betty, una delle due protagoniste, vogliamo risolvere il giallo, addentrandoci sempre di più in questo tacito horror che lascia uno stato d’ansia palpabile, con la consapevolezza che forse era meglio non capire. Un film stratificato su più livelli nel quale perdersi è facile come in un sogno dove non si ha il controllo.
È un film celato che ad un certo punto si svela: una giostra di emozioni contrastanti, pure e sensuali, come un dormiveglia che volete tenervi stretto perché state per svegliarvi ma non c’è più tempo.