Avete difficoltà con i vampiri? Non sapete a chi rivolgervi? Il vostro non è più un problema perché ci pensano Jack Crow e la sua squadra. Ripuliscono un covo in mezza giornata. Armi all’avanguardia, paletti, frecce, un verricello per trascinare i vampiri fuori casa con una bella combustione solare senza sporcare.
Non avete risolto il problema dopo la disinfestazione? Jack Crow vi trova anche il maestro vampiro e il problema è risolto alla radice. E se avete ancora dubbi sappiate che sono autorizzati dalla chiesa cattolica di Roma. Ebbene sì, Vampires è la storia di una squadra di cacciatori-disinfestatori che sembrano dei cowboy-biker-misogini-sboccati-sbroccati. Non ci si può certo rivolgere a una squadra di damerini per un lavoro del genere.
Senza gente del genere il Titty Twister sarebbe ancora in attività. Ma stavolta la situazione è tosta anche per loro visto che sono davanti al più cazzuto dei maestri, che ha un piano per diventare ancor più cazzuto. Parte un viaggio in New Mexico che ha tutto il sapore del western, in una caccia senza tregua.
Prima dei vampiri adolescenti super fighi poeti maledetti, che fanno astinenza di sangue perché sono innamorati e allora lei vuole diventare un vampiro ma poi lui le dice di no e poi si lasciano e poi si amano e poi si lasciano, c’era Vampires. Solo parolacce (non ho mai sentito tante volte in un film “muori figlio di puttana muori”), sangue e cataste di vampiri e preti morti. Se fosse solo questo sarebbe il classico B movie horror anni novanta e invece ci pensa il maestro Carpenter a farne un film eccezionale fatto di purezza, durezza, amicizie, amori e emozioni.
Vampires è un cult figlio della sua epoca, come non se ne fanno più, meno conosciuto di altri film sui vampiri ma perfetto se volete qualcosa di nuovo sul genere ma che vi ricordi Dal tramonto all’alba perché non ne avete avuto abbastanza.
