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Promising Young Woman, recensione: perché le donne non si laureano in medicina

Promising Young Woman

Un revenge movie che travalica il genere.

Promising Young Woman è un revenge movie atipico che alla violenza esplicita sui corpi preferisce quella psicologica: è fisica la violenza che ha segnato la vita della protagonista, ma è psicologica quella che la protagonista esercita a sua volta sulle vittime-carnefici. Un thriller/dark comedy che prende a sacrosanti calci nelle palle gli spettatori maschi, esaltato da una performance magnetica di Carey Mulligan e dialoghi scritti da dio (anzi, da dea).

Piccola premessa: il film è già entrato nella storia degli Oscar perché la sua regista, Emerald Fennell, è una delle due candidature femminili alla Miglior Regia insieme a Chloé Zhao di Nomadland. Non era mai successo che due registe venissero candidate alla categoria nello stesso anno. Il segnale è certamente importante, anche se pesa tantissimo l’assenza di Regina King, che ha diretto egregiamente One Night in Miami ed è stata snobbata dagli Academy Awards 2021. Ma adesso veniamo a Promising Young Woman, dietro cui c’è anche la produzione di Margot Robbie, che di candidature ne ha agguantate cinque (oltre alla Regia, a Fennell anche Miglior Sceneggiatura, poi Miglior Film, Miglior Montaggio e Migliore Attrice a Mulligan).

Promising Young Woman

La recensione di Promising Young Woman

Che aspetto ha il tuo nemico? È un tizio dalla lombrosiana fronte bassa, uno straccione, un extracomunitario? Oppure come cantava Silvestri, il tuo nemico non ha divisa, ama le armi ma non le usa e nella fondina tiene le carte visa? Il nemico di una giovane donna promettente (la Promising Young Woman del titolo) spesso ha la faccia di Seth Cohen di O.C., si mette la camicia quando incontra il suocero per la prima volta oppure veste solo felpe nere, jeans e converse, forse è un tipo un po’ nerd, ma di certo nulla vieta che sia medico. Una cosa è certa: per una giovane donna di belle speranze non c’è pace, perché non solo non può stare tranquilla davanti agli odontoiatri, notoriamente pessime persone (scherzo, saluto tutti i miei amici dentisti!), deve stare attenta anche se lui è pediatra.

Il nemico di una giovane donna promettente, citando ancora Silvestri, come lei ha due braccia, due mani, due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello, soltanto che non è proprio uguale a lei, perché è un uomo.

Se siete familiari con la statistica che – nei Paesi occidentali – vede una donna su tre vittima di abuso carnale o molestia, capirete facilmente che il nemico della giovane donna è comune e multiforme, si nasconde in piena luce sotto le sembianze di uomini belli e brutti, alti e bassi, poveri e ricchi. Per questo viviamo in una società di ignoranti: molte donne ignorano chi sia il proprio nemico, molti uomini ignorano di esserlo.

Quando incontriamo Cassie Thomas, la protagonista interpretata da una bravissima Carey Mulligan (Shame, Mudbound), lei è già stata privata degli appellativi del titolo: ha abbandonato la sua promettente carriera in medicina, e non è più neanche tanto giovane. L’incontro con il nemico le ha lasciato soltanto il suo essere donna, donna amareggiata e ossessionata, votata alla vendetta.

Infatti, Cassie si è lasciata alle spalle il futuro, a trent’anni e passa è tornata a vivere con i genitori (destino piuttosto comune di questi tempi) e ogni sera libera si mette tutta in ghingheri, si finge ubriaca o fatta e aspetta che arrivi qualcuno che provi a sfilarle le mutande. Ed è con una facilità estrema che Cassie trova sempre uomini convinti che, se lei è ubriaca o fatta, con un po’ di insistenza si può ottenere tutto

Ma, dicevamo, Promising Young Woman è un revenge movie atipico. Tanto per cominciare è una commedia. La deprimente e pericolosa vita di Cassie è contornata da elementi che esasperano e al tempo stesso alleggeriscono la sua quotidianità, come la madre (Jennifer Coolidge), che nemmeno mentre le dà il suo regalo di compleanno può astenersi da fare commenti da boomer, o gli unici due uomini che Cassie può soffrire: il padre (un dolcissimo Clancy Brown) e l’amica transessuale (Laverne Cox), che uomo non è più.

La seconda ragione per cui il film di Fennell trascende il genere revenge è la precisa operazione di casting fatta dalla regista Fennell, che per i suoi antagonisti o presunti tali ha scelto le facce più pulite di Hollywood: Bo Burnham (il bravo ragazzo della stand-up comedy), Christopher Mintz-Plasse (Suxbad), Adam Brody (O.C.), Chris Lowell (GLOW), Alison Brie (GLOW).

Ragazzi (e una ragazza) di buona famiglia, che dicono “scusi e per piacere”, che quell’unica volta che hanno preso l’autobus nella loro vita hanno ceduto il posto a una vecchietta, ingenui perpetratori di tutti i giorni della violenza patriarcale. Anche e soprattutto in questo il film di Fennell è atipico: la vittima non ha avuto la brillante idea di passare un weekend di coppia in una casa sperduta nel bosco che nel cuore della notte viene assaltata da clown urlanti o messicani che le squartano il fidanzato.

Il nemico è nella società, anzi è così ben insediato da coincidere con la società, e la protagonista, da vittima, entra in guerra senza colpo ferire, almeno all’inizio, semplicemente rifiutando di scendere a compromessi con un mondo disposto ad accoglierla a patto che lei si annulli nelle esigenze della società stessa.

E ad un livello di meta-analisi, simile a quella di Cassie è anche la scelta della regista sul finale, forse criticabile da un punto di vista femminista, ma comunque sovversivo rispetto alle regole del genere cinematografico in cui si inscriverebbe Promising Young Woman.

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Informazioni sull'Autore

Charlize Terùn

Emersa come dea ermafrodita dall'oro liquido sospirando "J'Adore", ha deciso che le piacque e piace tutto, compresa e in primo luogo la propria ambiguità. Quando la società imperialista le impedisce di vedere almeno 7 film a settimana diventa FURIOSA.

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