Capisci che un film ha una marcia in più quando alla quarta inquadratura, la prima in cui compare, trasformi uno degli uomini più sexy del pianeta in un meme. Questo è esattamente quello che fa Le amiche della sposa con Jon Hamm: il Don Draper di Mad Men o il Buddy di Baby Driver dipinto in un solo fotogramma come un totale coglione. Adoro.
Annie è una donna single che si appresta a vivere la terza crisi di mezza età della sua vita (dico terza perché le abbiamo avute tutti quelle a 25 e 30 anni circa, no?). Lei ne ha quasi quaranta e la sua migliore amica sta per sposarsi. In quel momento si rende conto che, con un’attività fallita alle spalle e relazioni occasionali con bonazzi da paura che la rendono miserabile, sta toccando il fondo. Una volta conosciute le amiche della sposa, di fronte alle loro vite solo apparentemente perfette, cercherà in tutti i modi di mantenere saldo il rapporto con la sua migliore amica, unico legame con la se stessa del passato.
Non so se anche voi avete lo stesso problema che ho io, ovvero credere che Kristen Wiig e Sarah Paulson siano la stessa persona, ma Le amiche della sposa e Blue Jay vi aiuteranno a capire che non è così e che sono due donne distinte e piene di talento. Infatti qui la Wiig non solo è la protagonista, ma è anche co-sceneggiatrice (e co-produttrice) insieme a Annie Mumolo, dimostrando, se ce ne fosse bisogno (e ce n’è bisogno), che la commedia è anche donna. Anzi, mi sbilancio: vorrei prendere a parolacce Judd Apatow e Paul Feig (rispettivamente produttore e regista) che hanno insistito per inserire la “gag” nel negozio di vestiti, contro il parere delle sceneggiatrici, rischiando di rovinare il film.
Il cast non poteva che essere più azzeccato. Da Melissa McCarthy, fiera sopravvissuta del liceo e donna in carriera, a Rose Byrne, perfettamente a suo agio nel ruolo della perfettina con crisi d’affetto, Le amiche della sposa è un affresco spassoso e rincuorante delle difficoltà e della tenacia di ogni donna nell’affrontare la propria crisi di mezza età, un upgrade del comfort movie al femminile, che regge il confronto con quel predecessore spirituale che è Mean Girls.
P.S. Per far capire quanto Judd Apatow avesse torto e la Wiig e la Mumolo ragione, questo è l’unico film prodotto da Apatow ad aver ricevuto due nomination all’Oscar, nonché quello che ha guadagnato di più.
