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Il grande Lebowski (1998)

Quel tappeto dava davvero un tono all’ambiente.

Anni fa sono stato a New York e mentre camminavo mi sono imbattuto in un negozio a dir poco bizzarro. Appena l’ho visto mi sono detto non ci credo”. Era un piccolo locale con un’idea imprenditoriale all’avanguardia: vendere solo ed esclusivamente gadget de Il grande Lebowski con il gestore vestito come Jeff Bridges nel film (vestaglia, ciabatte, occhiali da sole, gli mancava solo un White Russian in mano, ma forse non ricordo bene). E mentre ero lì che lo guardavo sgomento pensando ma che cazzo ci fa a New York un posto del genere, neanche è ambientato qui! Ma soprattutto questo posto non durerà una settimana di più”, ho avuto un’illuminazione. Ho capito che quel negozio incarnava alla perfezione Drugo: prendere o lasciare, troppo assurdo per esistere, troppo bello per morire.

Chi è Drugo? Oltre ad essere il protagonista de Il grande Lebowski è uno che paga un cartone di latte con un assegno, uno che dice di avere documenti di lavoro in una valigetta e quando gli chiedono che lavoro fa risponde in scioltezza di essere disoccupato, un uomo formato take it easy (citare gli Eagles è molto inappropriato), un uomo che in fondo voleva solo un tappeto nuovo. Eh sì, gli hanno pisciato sul tappeto e non su un tappeto comune ma su quello che dà un tono all’ambiente. Tutto perché la moglie deve dei soldi a un certo Jackie Treehorn, un magnate del porno. Peccato che non ha i soldi e peccato soprattutto che non ha una moglie. C’è stato uno spiacevole caso di omonimia. Lui non è il Jeffrey Lebowski ricco filantropo sposato con l’avvenente Bunny, lui è solo Drugo, uno spiantato che prende la vita così com’è, senza nessuna preoccupazione se non per il bowling, il tappeto e le cassette dei Creedence. Ma questo è solo l’incipit per il nostro eroe in vestaglia che con l’aiuto dell’amico del bowling Walter (John Goodman in versione reduce del Vietnam), dovrà vedersela oltre che con il porno-imprenditore e il ricco Lebowski e figlia, anche con nichilisti maniaci del taglio dei genitali e strani giocatori di bowling (tre minuti di apparizione totali per John Turturro nei panni Jesus, che sulle note di Hotel California in versione  Gipsy Kings, ci regalano una di quelle icone indelebili del cinema). Tutti personaggi che renderanno Drugo, in fin dei conti, il più normale della combriccola.

Film partorito dalla mente geniale dei fratelli Coen, Il grande Lebowski, è a dir poco geniale e paradossale, che definirlo divertente sarebbe riduttivo, a tratti onirico e cattivo al punto giusto, è un punto imprescindibile del cinema cult.

Pillola finale: molti lo riconosceranno subito ma comunque uno dei nichilisti è Flea dei RHCP.

Pillola finale due: ho scoperto che quel negozio alla fine ha chiuso, ma tranquilli Il grande Lebowski gode ancora di ottima salute.

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