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Recensioni

Hot Fuzz (2007)

Hot Fuzz

MAKE SANDFORD GREAT AGAIN!
Ovviamente per il bene di tutti.

“Buongiorno, il cigno è scappato”. Ora ditemi voi in quanti film d’azione avete mai sentito una denuncia del genere alla polizia. Probabilmente nessuno, tranne Hot Fuzz.

La premessa del film è questa: Nicholas Angel è un misto tra Dominic Toretto, il celerino che ti caricava alle manifestazioni contro il governo Berlusconi quando eri al liceo e T.C. di Pacific Blue. Per distacco è il miglior poliziotto di Londra, tanto da imbarazzare i suoi colleghi. Quindi viene spedito a Sandford, un posto sperduto nella campagna inglese, che ha vinto più volte il premio di “villaggio dell’anno”. Non dovrebbe succedere nulla di nulla. E invece…

In un mondo in cui anche i film d’azione ormai sono tutti “tratto da una storia vera”, come se questo li rendesse automaticamente più interessanti, un mondo in cui, porca miseria, i film davvero divertenti li contate sul palmo di una mano in un pronto soccorso la sera di San Silvestro, Edgar Wright è un profeta. Hot Fuzz è il perfetto esempio di buddy movie poliziesco del terzo millennio, che non si limita a parodiare i vecchi classici del genere, pur citandoli a più non posso. Anzi, i due poliziotti interpretati da Simon Pegg e Nick Frost sono talmente buddy da essere quasi una coppia di fatto. Nella prima stesura della sceneggiatura infatti era prevista la presenza di una donna di cui il super poliziotto Angel si sarebbe invaghito. Nelle stesure successive tutte le sue battute sono state assegnate al personaggio di Nick Frost, senza cambiare una virgola.

Secondo capitolo della trilogia del cornetto (non credo di poterlo mai ripetere abbastanza, la trilogia più bella di sempre), Hot Fuzz vede di nuovo la strampalata coppia formata da Pegg e Frost in prima linea contro il male. Che siano gli zombie come in L’alba dei morti dementi o gli alieni in La fine del mondo, oppure gli Stati Uniti d’America di Trump.

Ora, vi starete domandando: che c’entrano gli USA di Trump con un film del 2007? Bene, siccome sono pazzo, mi piace trovare trame alternative e parallele a quelle reali. Vi sfido a non vedere in Sandford una perfetta metafora degli Stati Uniti di questi anni. Nella versione originale viene usato perfino lo slogan Make Sandford Great Again. Si vuole far credere che tutto ciò che avviene nel villaggio dell’anno sia meraviglioso e chiunque arrivi dall’esterno o devii dalle linee guida dell’Alleanza per il controllo del borgo, è un pericolo che rischia di subire un incidente. Sì, perché nonostante questa sia una commedia, e non poco divertente, vi capiterà di vedere moltissimi orribili “incidenti” che neanche in Final Destination. Ovviamente il regista Edgar Wright questo non poteva saperlo, il che lo rende ancora di più un profeta.

Se comunque non volete vedere questo risvolto politico nel film, provate a pensare al bellissimo paesino dei vostri nonni o dei vostri genitori che avete visitato tutte le estati da quando eravate bambini. Non lo vedrete più con gli stessi occhi e vi chiederete cosa nasconda il povero signor Armando, che zoppica un po’ e va in giro con un cappottone molto lungo.

P.S. Nel film ci sono due cameo nascosti: Peter Jackson e Cate Blanchett. Riuscirete a trovarli?

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