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La fine del mondo (2013)

Vogliamo essere liberi! E vogliamo esagerare! E vogliamo divertirci! Ed è proprio quello che faremo!

Se proprio doveva finire, era giusto finisse con La fine del mondo. Dico letteralmente però, non voglio vivere in un mondo in cui la trilogia del cornetto è solo una trilogia. Edgar, Simon, Nick, vi prego fatene altri.

Non mi vedrete supplicare pubblicamente per la realizzazione di qualcosa, di solito il fanboy lo faccio in segreto senza spaccare i coglioni al prossimo, ma qui stiamo parlando della conclusione della più grande trilogia mai realizzata. Ovviamente, se non lo avete ancora fatto, guardatevi L’alba dei morti dementiHot Fuzz prima di imbarcarvi verso La fine del mondo, ma non è necessario perché sono comunque tutti e tre autoconclusivi. E se le vostre conoscenze ve lo consentono, guardateli in inglese perché sono ancora più divertenti.

Proprio mentre leggete queste righe vi sta squillando il telefono, è Marco, un vostro vecchio compagno di liceo. Vi eravate un po’ persi di vista e siete sorpresi. Contenuto del messaggio: Marco sta rimettendo insieme la vecchia banda del liceo e non accetta un no come risposta. L’avventura che dovrete affrontare: tornare nella cittadina in cui siete cresciuti e affrontare il miglio dorato, ovvero prendere la più grande sbronza della vostra vita bevendo almeno una pinta di birra in ognuno dei dodici pub presenti sul territorio, completando quell’impresa che anni prima non eravate riusciti a terminare in quella che è passata alla storia come una delle serate più belle della vostra vita.

Voi pensate “ma dai Marco ma non te ne puoi uscire così dopo tutti questi anni”, oppure “no dai impossibile, domani devo lavorare/andare all’università”, o anche “no chi glielo spiega poi a mia/o moglie/marito che stasera non posso guardare i bambini mentre lei/lui ha lezione di salsa”. Eppure in verità sentite quella nota fruttata che permane sulla lingua: la vostra gioventù. O forse percepite il sapore amarognolo del luppolo e quindi la fine di quella gioventù. Ma non volete arrendervi e quindi accettate. Così Marco, che nel film è Gary, vi avrà trascinato in un’avventura che forse, anche per il tasso alcolico in costante crescita durante la serata, si concluderà tra complotti intergalattici e la fine del mondo.

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