Prima di andare oltre devo avvisarvi: se avete il cuore spezzato in questo momento, forse Scusate il ritardo potrebbe non essere il film più adatto a voi, specialmente se siete maschietti che nascondono le proprie emozioni. Detto questo vi chiederete perché, quindi ora mi tocca provare a spiegarvelo. Bell’incipit inutile Kult, bravo.
Scusate il ritardo è un film che vive in bilico alla ricerca di un equilibrio tra due poli estremamente opposti. Da un lato l’insopportabile e appiccicosissimo Tonino interpretato alla grande da Lello Arena, dall’altro il Vincenzo di Massimo Troisi, giovane disoccupato, a tratti timido con le donne tanto da non esprimere i suoi sentimenti. Il primo, mollato dalla ragazza che stava soffocando di attenzioni, non fa che piangersi addosso e piangere addosso al secondo, che nel frattempo si è innamorato di Anna, a cui invece non dà abbastanza attenzioni. Forse mai come in questo film bisognerebbe dire grazie a Troisi per aver sbugiardato la figura dell’uomo macho e tutto d’un pezzo, con buona pace di Indiana Jones.
Dopo quello di diventare uguali al proprio padre, l’incubo più grande di ogni uomo è quello di diventare o Vincenzo o Tonino in una relazione. Ed è capitato a tutti di essere sia uno che l’altro. Scusate il ritardo vi dice di cercare di stare nel mezzo. Ve lo dice letteralmente quando Tonino domanda a Vincenzo se sia meglio un giorno da leone o cento da pecora e questi gli risponde: “Fai cinquanta da orsacchiotto”. Questa battuta vi tranquillizza un po’. Nel senso che comunque è impossibile non ridere in un film di Troisi, anche se farlo a vostre spese potrebbe essere più difficile del previsto.
Ecco perché se avete il cuore spezzato forse non è il momento adatto per Scusate il ritardo, perché potreste sentirvi dire quello che non vorreste sentirvi dire, ma che forse vi aprirà gli occhi. Cavolo allora forse è proprio questo il momento giusto per rivederlo. Non lo so, sono confuso. Vedi che pure gli uomini hanno un sacco di dubbi e pippe mentali.