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Radio America (2006)

Girotondi country, ricordi, nostalgia e vecchi che scopano.

Il titolo originale di Radio America è A Prairie Home Companion ed è uno dei pochi casi in cui il titolo italiano è effettivamente più efficace di quello originale. Chiudete gli occhi e pensate agli Stati Uniti. In modo positivo, quindi pistole, colesterolo e Trump sono esclusi.

Esatto, vedete anche voi quelle grandi distese pianeggianti, la polvere, i ranch, i cowboy, la musica country, la frontiera. Tutto ha un sapore così antico, sembra quasi un ricordo svanito e allo stesso tempo uno che non svanirà mai. Quella è l’America e quello è ciò di cui parla il programma radiofonico al centro del film, quell’ A Prairie Home Companion del titolo originale che è uno show realmente andato in onda dal 1974 al 2016. A idearlo e a condurlo è stato Garrison Keillor, che oltre ad interpretare se stesso nel film è anche sceneggiatore. Nella finzione cinematografica il programma sta per essere chiuso poiché una grossa compagnia ha comprato il teatro in cui lo spettacolo viene mandato in onda con tanto di pubblico in sala e vuole demolirlo per costruire un parcheggio. La nuova America che cerca di uccidere la vecchia.

Chi ha vissuto da vicino un qualche tipo di esperienza radiofonica sa che tipo di comunità si crei dietro la facciata di voci propagate nell’etere da un microfono. Gente che va, gente che viene, amicizie, amori, canzoni, risate, passione e organizzazione più o meno meticolosa. Questo è particolarmente vero per uno spettacolo dal vivo di un’ora e mezza come quello in Radio America, che si offre come metafora perfetta della vita e della sua fine nelle mani di un Robert Altman al suo ultimo film. Nessuno meglio di lui è in grado di mantenere l’attenzione su così tanti personaggi tutti insieme in così poco tempo. E con un cast che comprende Meryl Streep ti verrebbe quasi di sbilanciare un po’ la narrazione verso di lei, ma il vecchio Altman non si perde nulla. Come un tornado (caratteristico di quell’America delle praterie narrata nel film) segue ogni spostamento in ogni direzione, la macchina da presa non si ferma mai per tutta la durata del film, tra zoommate, carrellate e panoramiche. In costante movimento come lo show, come la vita. Radio America è un turbinio tra i ricordi nostalgici dei protagonisti, le loro canzoni, i loro amori. Tutto parte di un cerchio che sta andando a chiudersi, tanto che la morte comparirà addirittura in scena, perché è impossibile che non sia così quando sei all’ultimo spettacolo.

 

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