Checult

Avvia Cult-O-Matic
Recensioni

Il sorpasso (1962)

il sorpasso

“Guarda come dondolo!”

Con le pinne, fucile e gli occhiali” in mente, Dino Risi scrisse e diresse Il sorpasso all’inizio degli Anni ‘60. Considerato uno dei capolavori del regista milanese, questo film rappresenta uno dei migliori prodotti del cinema nostrano nel fiorente periodo della Commedia all’Italiana (per il cinema) e del boom economico (per l’Italia in generale). L’unità virtuosa di questi due elementi fa nascere una pellicola spensierata e profonda, divertente e amara, ritmata e riflessiva.

Con maestria, Dino Risi distribuisce zampilli di comicità esilarante su uno sfondo cupo e pesantemente critico nei confronti della grande ricchezza materiale e della speculare carestia di valori che hanno caratterizzato uno dei periodi di maggior benessere economico che l’Italia ricordi nei suoi ultimi 100 anni di storia. Il contesto critico si nota nelle piccole cose, nei rapidi scambi di battute delle figurazioni, in qualche frase fugace dei protagonisti, negli sguardi dei primi piani.

Ma parliamo proprio della coppia di protagonisti, incredibilmente affiatata grazie alle loro diversità: Vittorio Gassman, istrionico, energico e in forma come non mai, e un giovanissimo (e all’epoca sconosciuto) Jean-Louis Trintignant.

Il film apre sulla Roma di ferragosto: deserta e arida. Gassman interpreta un giovanottone sulla quarantina, irresponsabile, donnaiolo e amante delle macchine sportive, che si incontra casualmente con uno studentello di giurisprudenza, timido e impaurito dalla vita. La storia fin da subito prende una piega on the road. Il punto di vista narrativo è l’insicura voce-pensiero di Trintignant, trascinato quasi passivamente dall’esuberanza del personaggio di Gassman per le campagne romane.

Le estreme differenze caratteriali dà modo ad entrambi i protagonisti di conoscersi, e di farsi specchio l’uno con l’altro sulle loro vite, i loro sbagli, le loro paure, le loro ambizioni. Dalla solitudine di due perfetti sconosciuti nasce un’amicizia spontanea e a tratti tenera, che scardina e supera l’ipocrisia materialistica di quegli anni sapientemente raccontata da Risi nei piccoli dettagli. Il sorpasso è un film che merita di essere visto più di una volta: la prima visione fa ridere, la seconda fa riflettere, la terza e le successive fanno commuovere.

Durata:

  • 1h 48min.

Regia:

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

Lascia un Commento

Informazioni sull'Autore

Robert De Lirio

Checult

cultomatic_mock

...Attendere...

Cultomatic sta cercando il miglior cult in base alle tue preferenze, Attendi....

? min .
Checult Checult

Anche se sono buoni, sappiamo che i cookies fanno male ai denti: promettiamo di distribuirne con discrezione. Nun me fido

I nostri cookie sono gluten free e servono a rendere l'esperienza più appetibile. Se rimani con noi senza modificare le impostazioni accetti di compromettere la tua dieta.

E vabbè