Il secondo dollaro di Sergio Leone
«Hai scritto Per un pugno di dollari? Questo sarà Per qualche dollaro in più. Molti milioni di dollari in più.» Così disse Luciano Vincenzoni a Sergio Leone, mentre pensavano a un nuovo western da fare, visto il successo del primo. E insieme finirono per scrivere la sceneggiatura che prese il titolo della sua stessa pretesa. E mica potemo stà accroccati come l’altra volta, avrà detto il barbuto regista romano. Ma ‘na produzione che ce dà du spicci in più la trovamo. E Sergione qualche dollaro in più se l’è fatto bastà. Per farsi snobbare un’altra volta da Henry Fonda e da Charles Bronson, ovvio. E allora si ricordò di un attore di cui possedeva solo una foto staccata da un annuario sportivo, dal profilo affilato e lo sguardo de uno che se te lo trovi davanti è mejo che scappi, fratè. Perfetto da affiancare all’iconico volto de uno che è mejo che nun je rompi er ca*** dello Straniero senza Nome. Peccato che quell’attore era sull’orlo del baratro artistico, Leone lo è andato a ripescare di persona, in una catapecchia alla periferia di Los Angeles, mezzo ubriaco. Aò, Sergio s’era impuntato che voleva quello. I ggeni so così, lassamoli fa. Voleva Lee Van Cleef insieme a Clint Eastwood e a Gian Maria Volontè. Sull’aereo Lee Van Cleef lesse la sceneggiatura, e a quanto sembra la commentò con una sola parola: “shakesperiano”.
“The Man with No Name is back”
C’è da dargli ragione. Per qualche dollaro in più ha dei momenti shakesperiani. Come la parabola dell’Indio. Come il dialogo tra il Monco e il Colonnello Mortimer, che senza dire una battuta, si punzecchiano col piombo nel mezzo di una città deserta, di notte, solo sguardi, spari, buio, e nient’altro. Come il suono del carillon dell’Indio, su cui Morricone basa tutta la sua colonna sonora. Per qualche dollaro in più è l’occasione per Leone di cominciare a sperimentare sul serio, e a tratti si fa poeta d’immagini, con nient’altro che la polvere, il piombo, i cappelli e un carillon. Il secondo di Sergio Leone è la conferma del primo, e sarà il trampolino di lancio per il terzo dollaro.