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Ricomincio da tre (1981)

Ricomincio da tre

Il viaggio, la ribellione, la voglia di esplorare: Troisi racconta tutto questo a suo modo, nei tempi in cui fare Napoli-Firenze era percepito come una traversata intercontinentale.

Ricomincio da tre è un cult per tutti i cuori partenopei. E così, da figlia del Vesuvio, non potevo non citarlo. Ricomincio da tre è la napoletanità per eccellenza, che segna l’esordio di Massimo Troisi come attore, autore e regista. Racconta in maniera comica l’essenza del vero napoletano. E io mi ci rispecchio in pieno in questa filosofia.

Ricomincio da tre è ambientato in un paesino alle porte del Vesuvio, San Giorgio a Cremano, terra natìa di Troisi. Si tratta di una realtà provinciale, lontana dalla grande città, dove tutti si conoscono e le giornate sono scandite dalla monotonia più assoluta. Gaetano (Massimo Troisi) è un ragazzo napoletano, sulla trentina, disoccupato. Una triste realtà quella della disoccupazione giovanile a Napoli, era così negli anni ’80 e a malincuore devo dire che nulla è cambiato. Gaetano decide di trasferirsi a Firenze, presso una zia emigrata là anni prima, in cerca di nuove esperienze. Quello che però nel corso del film capiamo è che l’emigrare è solo un pretesto.

Stanco della vita che ha condotto fino ad allora, decide di Ricominciare da tre…non da zero perché: tre cose gli sono riuscite nella vita perché deve perdere pure quelle? Ecco dove si trova la genialità di Troisi, che mostra il desiderio di evasione e di una vita migliore che è dentro l’animo di ciascuno di noi, e non solo del napoletano. E ovviamente anche io, nel mio piccolo, proprio come Gaetano ho questo desiderio di Ricominciare da tre: viaggiare, conoscere diverse culture e tradizioni e sentire magari un dialetto e un accento diverso dal mio. Io amo la mia Napoli e le mie radici ma voglio viaggià come Gaetano.

Anche io mi sono sentita Gaetano quando sono andata ad Alessandria qualche anno fa per trovare una coppia di amici napoletani emigrati al nord, e mi sono sentita dire da qualcuno del luogo “Ah sei napoletana? Sei qui per lavoro? E io come nel film, dissi una cosa del genere: “No, ma perché il napoletano non può viaggiare? Questo film sfata in maniera ironica lo stereotipo del napoletano “emigrante”.

Poi si sa, che la vita qui a Napoli non è semplice, con la disoccupazione, il lavoro nero, la camorra e altri problemi sociali. Tutt’altro che leggende metropolitane, lo so benissimo, sono napoletana e conosco i problemi della mia terra e della mia gente, però come Gaetano e come ogni napoletano dico spesso a me stessa “Laurè cchiu’ nera da mezzanotte nun po’ veni”. Un concetto che mi sto ripetendo spesso come un mantra, in questo periodo di pandemia, perché ora più che mai tutti noi desideriamo di Rincominciare da tre, poiché rinchiusi in casa, le giornate sono scandite dalla noia.

Consiglio la visione di Ricomincio da tre perché più che mai tutta Italia si può riconoscere nel desiderio di evasione e di fare nuove esperienze, proprio come Gaetano. Perché tutti noi sentimm ‘o desiderio di ricomincià da zero…ah scusat da Tre!

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Lauren Bacult

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