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Recensioni

Dorothy Mills (2008)

Dorothy Mills

I bambini, la rappresentazione più pura e impalpabile dell’innocenza. A meno che non parliamo dell’adorabile Dorothy Mills.

Bambini. Piccoli? Indifesi? Innocenti? Nemmeno un po’

Il cinema Horror da sempre ci mette in guardia sul potenziale malefico di alcuni bambini. Certo, la maggior parte delle volte il tutto si riconduce a cause di forza maggiore, come una possessione demoniaca, la più innata tra le forme di malvagità, capace di far rabbrividire anche Jack lo squartatore. Dorothy Mills è una bambina irlandese, carina, biondissima, con una deliziosa pettinatura vintage e una personalità oscura; una psichiatra infantile, interpretata da Carice van Houten, cercherà di capire la sua complessa personalità. Un film a basso costo diretto dalla regista francese Agnès Merlet.

Jenn Murray è la giovane Dorothy, la sua caratterizzazione rispecchia le atmosfere malinconiche e suggestive tipiche dei paesaggi irlandesi. I nostri occhi sono abituati ai thriller americani, gli effetti speciali, le scene splatter e i jumpscare. In Dorothy Mills non c’è niente di tutto ciò. Quello di cui vi parlo qui è un film particolare, cupo, inquietante, dalla fotografia molto suggestiva. Tutti elementi che evitano di far finire la pellicola nel limbo dei thriller prevedibili e telefonati. Scena dopo scena, ci addentriamo negli anfratti più oscuri della mente di Dorothy, e ci lasciamo travolgere dal susseguirsi della vicenda così come ci travolgerebbero le onde impetuose da bandierina nera del mare Forza 9 che sbatte sugli scogli della costa irlandese. Una malattia mentale, quella di Dorothy, che riesce paradossalmente a mettere in risalto la “malattia culturale” della comunità in cui vive: chiusa, bigotta e isolata.

Sta a voi giudicare se la banalità del male si può celare in una bambina di soli 12 anni.

La paura è un sentimento umano, che si imbatte in noi senza il nostro consenso. Ma se c’è una cosa che davvero terrorizza tutto il pubblico è il male intriso nei bambini. Cosa ci fa paura? Il buio? I pagliacci psicopatici? I serial killer? Può darsi, ognuno si sceglie i propri demoni interiori. Ma se la malvagità è racchiusa in un bambino la nostra mente sussulta dal terrore, perché nel nostro immaginario il bambino è sinonimo d’innocenza e di purezza. Dorothy Mills è imprevedibile proprio come il clima della sua Irlanda.

Come si fa a distinguere il buono dal cattivo? Perché si cerca sempre di catalogare le persone solo come buone o cattive? Perché non si ammette che la crudeltà e la bontà convivono in ognuno di noi? Dorothy Mills è un film introspettivo, la nostra psiche porta a pensare che la cattiveria è nascosta in un mostro, ma è curioso soffermarsi a riflettere che Dorothy è irlandese proprio come Oscar Wilde: il primo che ebbe l’ardire di mostrare il male racchiuso nella bellezza e nell’innocenza.

 

Durata:

  • 1h 42min.

Regia:

Colonna sonora:

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Lauren Bacult

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