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Pink Floyd – The Wall (1982)

Pink Floyd The Wall

The Wall. Cosa c’è al di là del muro? Abbattetelo e lo scoprirete.

Buongiorno a tutti, oggi parliamo di un lieto incontro storico tra Cinema e Musica. Pertanto, prima di iniziare la lettura, vi consiglio di aprire il link che segue, perché oggi parleremo di Pink Floyd – The Wall.

I Pink Floyd li conosciamo tutti, e parlare di loro senza avere le loro note come dolce sfondo musicale è per me un paradosso imperdonabile. Quante volte ci siamo fatti trasportare dai viaggi onirici raccontati dalle loro melodie?

The Wall è forse l’album più iconico della band britannica, un capostipite monolitico del Psychedelic Rock. Ma ci fu quel tempo in cui ai Pink Floyd la musica stava stretta, e così decisero di trasporre questo album su pellicola. Senza ombra di dubbio, hanno consegnato all’umanità un capolavoro cinematografico indimenticabile. Un film complesso, ma estremamente affascinante. Non solo per le musiche, ma anche per la storia che hanno voluto raccontare.

Vidi per la prima volta Pink Floyd – The Wall a 16 anni, a casa di alcuni amici. Non avevo ancora idea di chi fossero i Pink Floyd allora, ma fui travolta da una miriade di emozioni che mi segnarono profondamente.

Pink Floyd – The Wall è un film diretto da Alan Parker, è la trasposizione cinematografica del concept album del 1979 realizzato dalla band inglese.  Come mai nasce The Wall? Chiedetelo a Roger Waters, bassista e songwriter dei Pink Floyd; è sua l’idea di creare un muro di divisione tra se e gli altri, a causa di uno sfortunato imprevisto realmente accaduto durante un loro concerto a Montreal del 1977. Waters, esasperato dalle continue provocazioni di un fan esaltato, ubriaco e probabilmente strafatto, finì per sputargli addosso. Fa sorridere il pensiero che un gesto così sgradevole abbia lasciato in seguito un’impronta indelebile nel panorama musicale e cinematografico.

Le tematiche espresse nel film, infatti, sono la solitudine, l’alienazione e la carenza di comunicazione.

Pink Floyd – The Wall è un film musicale, ma non è un musical. È un film unico nel suo genere. Ovviamente la musica dei Pink Floyd è dominante, ma il film riesce ad essere scorrevole grazie al fascino della sua trama. Nelle parti narrative, gli attori in carne ed ossa lasciano il posto alle animazioni suggestive di personaggi grotteschi creati dagli splendidi disegni del fumettista inglese Gerald Scarfe.

Vi siete mai chiesti cosa si prova ad essere un personaggio pubblico? Come ci sente ad essere amati e odiati al tempo stesso? Cosa significa avere delle groupies che vi ronzano attorno? Con The Wall si ha la sensazione di calarci nei panni di una famosa rockstar, con tutte le conseguenze positive e negative che la fama comporta, sopratutto nella sfera più intima e privata.

Il protagonista della pellicola è Pink, una famosa rockstar, interpretato dal cantante Bob Geldolf. Rinchiuso in una camera d’albergo prima di un concerto, Pink rivive attraverso dei flashback i momenti più significativi della sua vita sotto forma di incubi e allucinazioni, causati sicuramente dalle droghe. La mente di Pink, mattone dopo mattone, costruisce un muro che lo divide ma che al tempo stesso lo protegge dal mondo esterno. L’alienazione mentale di Pink è un chiaro riferimento alla triste storia di Syd Barrett, il diamante pazzo dei Pink Floyd, primo leader della band, ammalatosi di schizofrenia proprio all’apice della sua carriera.

La pellicola è piena di scene indimenticabili per il loro impatto emotivo. Non si può non menzionare la scena della ribellione contro l’educazione repressiva e sadica del sistema scolastico degli Anni ’50, struggente il coro dei bambini che gridano inferociti verso il loro maestro autoritario:

We don’t need no education, We don’t need no thought control, no dark sarcasm in the classroom, hey teacher leave us kids alone!”

Ancora oggi questo verso di Another Brick in the Wall è un simbolo di protesta.

Perché vedere Pink Floyd – The Wall? Perchè è un film che non lascia indifferente nessuno, sopratutto se avete imparato ad apprezzare i Pink Floyd: è un viaggio introspettivo, a volte aggressivo, a volte fragile, a volte dolce. Pieno di sensazioni contrastanti e difficili da razionalizzare, proprio come lo sono le emozioni umane.

Ricordate gente, i muri si costruiscono per essere abbattuti.

 

Durata:

  • 1h 35min.

Regia:

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

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Lauren Bacult

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