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Twin Peaks (1990-1991)

Twin Peaks

L’unico articolo cui non importa un fico secco che Mulholland Dr. sia canone.

Prima di spiegarti perché Twin Peaks è un Cult incontrastato, sorge una domanda più spinosa: ma io, in 300 parole, come diavolo posso spiegarti cos’è Twin Peaks?
Eh no, nemmeno in 700: è stata inutile la mano permissiva e sventolante dai piani alti della Redazione a mo’ di “Vabbè, fai come ti pare”.
Ti basta un giro su Internet per capire quanto il pozzo sia nero e profondo: articoli su articoli, approfondimenti e interpretazioni… e stiamo parlando delle prime due stagioni!
E qui mica ce la si tira eh! Della serie: “Eh, ma non se hai visto nemmeno un film di David Lynch, come fai a capire la sua visione? Ma che, non l’hai visto Mulholland Drive? Lo sai che è canon all’universo di Twin Peaks? Eh? Fatti una Cult-ura!”
No, non siamo quella gentaglia. Ora tiro un bel respiro ed in cinque punti cerco di spiegarti perché non puoi perderti Twin Peaks, anche se non conosci Lynch, nella speranza che poi non mi diventi uno di quelli sopra citati, Dio della settima arte ce ne scansi.
Pronto?

1. MISTERO

Twin Peaks è tante cose, ma prima di tutto è un Thriller. Negli anni ’90 la gente si spiattellava davanti al tubo catodico avida di risposte per la domanda: “Chi ha ucciso Laura Palmer?”. Poi Lynch l’ha fatto scoprire troppo presto, per la seconda metà della seconda stagione si è fatto un pò di (bellissimi) fatti suoi, la gente aveva già scoperto il mistero dietro la morte di Laura, si è annoiata, non era pronta, calo di audience, e ci si è rivisti 25 anni dopo con Twin Peaks The Return. Ma questo è un altro paio di maniche. Scusami. Dove eravamo?

L’uccisa.

Laura Palmer morta, assassinata. Avvolta in un telo di plastica, abbandonata in riva al fiume, ritrovata da un pescatore. La ridente cittadina di Twin Peaks piange disperata la sua morte. Ragazza popolare, ottima studentessa, di buona famiglia. Ma, come ogni moneta, Laura aveva una doppia faccia. E nascondeva tanti segreti.
Beh, ovviamente non starò qui a dirteli. Corri davanti al tubo catodico, su.
E, a che ci sei, recupera anche Fuoco Cammina Con Me (1992) se vuoi sapere tutto ma proprio tutto del passato di Laura Palmer.
Magari lasciatelo per dopo, mi raccomando. Che ti ci strozzi in un colpo solo.
Anche perché ora arriva la seconda portata, quella indigesta.

2. SOAP OPERA

Si parlava di tutta la cittadina di Twin Peaks che piange la morte di Laura Palmer. E la piange. Tantissimo. Fortissimo.

L’addolorata.

Ti ricordo che siamo pur sempre negli anni ’90, e Lynch ‘sto minestrone di Thriller-Surreale doveva venderlo alle grandi masse. La componente Soap è stato un passo quasi obbligatorio. Giusto per empatizzare un filo con i personaggi della serie.
Quindi la manopola delle emozioni in queste due stagioni è al massimo: ci si strugge di dolore, d’amore per le cotte adolescenziali, e via dicendo.
Magari nel 1990 funzionava bene, oggi questa componente ha fatto invecchiare Twin Peaks abbastanza male. Ma non demordere, stiamo parlando soltanto della superficie, quel vecchio volpone di Lynch aveva nascosto sotto tanta roba.
Quella roba che ha fatto scrivere i fan più accaniti, e non solo.
Quella che non ha fatto dormire i telespettatori per mesi.

3. TRAUMA

Ti descrivo la situazione: siamo sul set a telecamere spente, Lynch sta dirigendo gli attori, nel mentre lo scenografo sistema il mobilio della stanza.
Lynch lo osserva, assorto, poi il colpo di genio. Lo prende da parte e gli fa: “Senti Frank, ma la vuoi una parte nella serie? No perché mi è giusta venuta un’idea e sei perfetto per il ruolo, che dici?”. Il risultato è il seguente:

Lo scenografo.

Questo faccino d’angelo è Bob, trauma generazionale ed antagonista della serie, che spunta sempre come un grosso scarafaggio brizzolato quando accendi la luce in cucina in casa Palmer. Selvaggio, brutto come la fame in Kenya, questo tipo poco raccomandabile ci aprirà le porte alla tematica sovrannaturale di Twin Peaks, mostrandoci tutto il “resto” che si nasconde dietro l’assassinio di Laura Palmer.
Per quanto mi riguarda, lui bastava ed avanzava.
Ora però, facciamo una pausa dall’incubo Lynchiano e parliamo del vero protagonista di Twin Peaks, che magari è anche ora, che dici?

4. IO SONO L’FBI

Un assassinio in un piccola cittadina nei boschi americani può mai attirare le forze dell’ordine dei piani alti? Magari l’FBI?
Se fa parte di un modus operandi e dietro c’è qualcosa che non torna, qualcosa di sovrannaturale, direi proprio di si.

L’FBI.

Entra subito in scena ‘sto bello de mamma, cavaliere senza macchia, sezione speciale Blue Rose, per i casi paranormali. È ghiotto di caffè e torte alla ciliegia, sa fare bene il suo lavoro e, oltre a farsi amare subito da tutti, ha un “sesto senso” riguardo il caso della Palmer, persino (e soprattutto) quando sogna.
L’agente speciale Dale Cooper è uno di quei personaggi che ti entra nel cuore e non esce più, perfetto in tutte le sue sfaccettature, con il quale poter empatizzare, seguendolo mano nella mano durante lo svolgimento del caso, e non solo.
Le indagini di Cooper andranno ben oltre l’omicidio di Laura, andando a sondare di persona il sovrannaturale che predomina a Twin Peaks, aiutato da “spiriti buoni” e contrastato da Bob e soci.
A questo punto, penso che la tua curiosità riguardo a quest’ultima tematica sia troppa.
Dai, sbrogliamo la matassa. O almeno, proviamoci.

5. IO SONO IL BRACCIO SINISTRO

Un nano, Dale Cooper e Laura Palmer sono seduti in una stanza dal pavimento a zig-zag bianco e nero, contornata da drappi rossi. Il nano si alza ed incomincia a ballare una musica Jazz, Laura raggiunge Dale, gli rivela un segreto all’orecchio che noi non sentiamo, ma solo dopo averlo baciato.
Dale Cooper si sveglia di sobbalzo in una stanza dell’Hotel, con un capello che sembra leccato da una mucca. Prende il telefono esaltato e dichiara di sapere chi ha ucciso Laura Palmer. Pazzesco, eh? Era solo un sogno? No, era la Loggia Nera.

LA KASTA!!1!

Fulcro del sovrannaturale nella serie, la Loggia è una sorta di inferno/dimensione accessibile tramite i boschi di Twin Peaks. C’è Laura morta e vibrante di follia, c’è un nano che è in verità il braccio sinistro di Mike, il compare di Bob, anche lui spirito stupratore ed assassino ma pentito, c’è un gigante, c’è pure Cooper, prima attraverso i sogni, poi ci finisce sul serio… che casino, Lynch.
Che bellissimo casino, contornato dalle suggestive musiche di Angelo Badalamenti.

La Loggia è la vera svolta dell’omicidio di Laura Palmer, è l’immaginario di Lynch senza freni, sul vero Male che attanaglia la vicenda.
Una forza sovrannaturale ed onirica che colpisce Dale in pieno, portandoci con lui al finale della seconda stagione e ghiacciandoci per 25 anni con un cliffhanger senza pari.

The Cliffhangers (death metal band).

CI VEDIAMO FRA 25 ANNI

Purtroppo la mano sventolante della Redazione è diventato un pugno chiuso, ma ci sarà tempo anche per parlare di The Return e la mirabolante terza stagione.
Anche perché di Twin Peaks abbiamo scalfito davvero poco, il giusto per farti rendere conto di quanto sia un Cult, anche a distanza di anni, anche se scricchiola con i suoi momenti invecchiati male ed un “trash” non voluto.
Lynch con il suo immaginario ha dettato legge ed ispirato gran parte degli artisti moderni, oltre ad aver traumatizzato milioni di spettatori.
Ah, dimenticavo: il pungo chiuso dalla Redazione mi ricorda che se Bob ed i suoi amici della Loggia ti vengono a trovare in sogno in questi giorni, CheCult! è esente da qualsiasi colpa. Ti abbiamo solo consigliato un pezzo di storia della televisione, cosa credi?!

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