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Il corriere – The Mule (2018)

the mule

Quando sarò un vecchiaccio scorbutico guardacantieri pieno di ricordi nostalgici, voglio essere come Clint Eastwood.

Non ho potuto fare a meno di pensarlo quando ho visto per la prima volta il manifesto de Il Corriere – The Mule, film diretto e interpretato da Clint Eastwood. Evidentemente è questo il suo modo di viversi e di elaborare la sua vecchiaia: evitare con maestria di imboccare il viale del tramonto raccontando storie vere di gente reale, e di coglierne l’unicità. Dall’inizio del nuovo millennio non c’è stato un solo film di Clint Eastwood che mi abbia deluso. Per quanto diverse siano le tematiche di film in film, la profondità emotiva delle sue storie è sempre compensata da un’arte di raccontare che scorre liscia e leggiadra come la seta.

Gran Torino era stata l’ultima occasione in cui il vecchio Clint si era destreggiato sia davanti che dietro la macchina da presa, e da allora sembrava aver messo in cantiere quantomeno l’arte recitativa. Glie la si leggeva in faccia un po’ di stanchezza nel sostenere il doppio ruolo.

Ma nel 2018 esce The Mule, film che vede tornare il vecchio Clint nella doppia veste di regista e attore protagonista. A 88 anni suonati. Come faccio a non ammirare quest’uomo film dopo film?

Ispirandosi alla vera vicenda di un tale Leo Sharp, Clint dirige sé stesso, cucendosi addosso il ruolo di Earl Stone, un veterano di guerra e un floricoltore eccellente e appassionato, a tal punto da aver scelto l’amore per i fiori all’affetto della famiglia. A 90 anni si ritrova la casa pignorata e le serre svuotate dei suoi bellissimi fiori.

Che aspettativa potrebbe avere un uomo del genere che, ricordiamolo, ha il volto e le rughe di Clint Eastwood?

Rinchiudersi in un ospizio? Ma non se ne parla nemmeno.

Tornare agli affetti della famiglia? Più o meno mi odiano tutti.

Diventare un corriere della droga per il cartello messicano? Ma sì… tanto si tratta solo di guidare, no?

Un lavoro perfetto per un novantenne che, apparentemente, non ha più nulla da chiedere alla vita. Ne consegue la storia di un uomo anziano che sembra non vedere neanche da lontano lo spettro della morte, e che approfitta dell’occasione con la tranquillità di chi ormai non ha più niente da perdere, ma forse qualcosa da recuperare.

Con la maestria narratoria con cui ci ha abituato negli ultimi anni, Clint Eastwood firma e recita The Mule, una piacevole e profonda riflessione sull’anzianità, la spensieratezza di chi scaccia il pensiero della morte con la naturalezza di un Highlander, e la capacità – e il diritto – di trovare sempre nuovi stimoli per andare avanti. Più o meno tutto ciò di cui abbiamo bisogno per diventare immortali.

A completare il cast Bradley Cooper e Laurence Fishburne, nel ruolo degli antagonisti della vicenda: agenti della DEA alla ricerca di un corriere della droga improbabile.

Un’altra grande storia di vita raccontata da Clint Eastwood, un instancabile immortale; anche più della Regina d’Inghilterra.

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Robert De Lirio

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