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La ciociara (1960)

La Ciociara

La ciociara: la guerra raccontata dagli occhi delle donne.

Vittorio De Sica nel 1960 dirige La ciociara, adattamento cinematografico del romanzo di Alberto Moravia.

Per il film inizialmente era stata scelta Anna Magnani nel ruolo di Cesira, che dopo un iniziale entusiasmo rifiutò e il ruolo fu affidato a Sophia Loren, che poi vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista nel 1962. La ciociara è la storia di Cesira, bella vedova con una figlia, Rosetta (Eleonora Brown): le due donne vivono a Roma, ma durante la guerra la vita è dura e le due donne scappano dalla capitale per sfuggire ai bombardamenti. Si rifugiano in Ciociaria, paese natìo della donna.

Cesira non è né antifascista né fascista, appare completamente disinteressata alla guerra, una donna pratica, che cerca semplicemente di sopravvivere. Il suo interesse dominante è la sua unica figlia. Cesira è una donna determinata, forte, coraggiosa al contrario di Rosetta che è invece timida, fragile ed estremamente ingenua. Le due donne non prevedono che la più brutale delle violenze colpirà la più giovane solo dopo essere riuscite a sfuggire ai bombardamenti. Ed è così che l’innocenza rubata di Rosetta diventa il fulcro della storia, non più la guerra. Sophia Loren è, come sempre, perfettamente calata nel ruolo di madre pronta a tutto.

E così La ciociara, che inizialmente sembra il classico affresco popolare sulla salvezza da una tragedia collettiva, con le piccole realtà delle comunità paesane solidali della Ciociaria o di qualunque altro paesino italiano a fare da sfondo, vira improvvisamente sul dramma tutto privato. Emergono quindi non solo le difficoltà della guerra, ma anche quelle dell’essere una donna sola contro tutti.

Un’intensissima Sophia Loren dimostra le sue qualità in un ruolo che probabilmente sentiva proprio, quello di madre. Il suo successo è dovuto alla consapevolezza della sua carica sensuale ma alla forza primordiale con cui cerca di salvaguardare l’integrità fisica e morale della figlia. Quello di Cesira è un personaggio sfaccettato che acquista non solo le caratteristiche della madre tutta italiana, iperprotettiva e amorevole, ma anche il lato della donna decisa a combattere per l’amore dei suoi figli. Soprattutto, è un soggetto attivo e indipendente.

La ciociara è un film straordinario perché riesce non solo a rendere due donne protagoniste assolute ma riesce a scavare nel profondo dell’animo femminile. Cosa significa essere donna negli anni della Grande Guerra? Attraverso gli occhi di Cesira lo scopriamo una rappresentazione realistica di un’Italia che ha perso la sua innocenza come i suoi abitanti. Non esiste distinzione tra buoni e cattivi, con la guerra tutti gli esseri umani sembrano legittimati a compiere azioni aberranti. È la rappresentazione scenica di un caos indescrivibile e sembra che l’unica chiave di sopravvivenza è la diffidenza verso il genere umano. Il terrore di Cesira e di Rosetta è il terrore di un’intera popolazione per la quale la Liberazione fu, di fatto anche l’inizio di un incubo. Indimenticabile è la scena di Cesira che esprime tutto il suo dolore di madre scagliando dei sassi a dei soldati “alleati”.

Non dimentichiamoci che La ciociara è stato girato nel 1960 e in quel periodo erano ancora forti le ferite e gli strascichi della guerra: i cittadini italiani attraverso il film hanno rivissuto ciò che hanno dovuto patire. Oggi è diverso, si vede il film con occhi più distaccati, ma è un film che bisogna assolutamente vedere perché è una meditazione profonda sugli effetti devastanti della guerra, soprattutto dal punto di vista umano, privato e psicologico.

Durata:

  • 1h 40min.

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

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Informazioni sull'Autore

Lauren Bacult

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