È nato prima l’uovo o la gallina? Il gatto di Schrödinger è vivo, morto o X? Chi cazzo sono le Kardashian? Sono tanti i quesiti che si è posto l’essere umano nel corso della sua Storia, ma quello più importante rimane questo: un uomo e una donna possono essere amici o inevitabilmente prima o poi vorranno andare a letto?
Questo è ciò che i due protagonisti cercano di capire per tutta la durata di Harry ti presento Sally. Entrambi sono integralisti della propria visione sulla questione. Da un lato Billy Crystal ribadisce la natura “selvaggia” dell’uomo, per cui, come diceva sempre mio nonno, “in tempo de guera ogni buco è trincea” e, come travisò un mio vecchio compagno di liceo, “in tempo de fame ogni buco è pane”. Dall’altro Meg Ryan che è apparentemente più ingenua, riguardo alla suddetta natura maschile, e crede che un’amicizia sia possibile. Allo stesso tempo però è entrata nell’immaginario collettivo come una delle figure più famose di women’s empowerment della storia del cinema. Perfino chi non ha mai visto questo film sa a cosa mi riferisco.
La sapiente scrittura di Nora Ephron fa sì che ci sia almeno una situazione che avete vissuto in vita vostra, oltre ad un’infinità di battute da poter citare la prossima volta che vi troverete insieme ad un/una amico/a veramente caro/a.
Anzi vi do un consiglio: se volete davvero provare un brivido, provate a vedere Harry ti presento Sally proprio insieme a quell’amico con cui avete un rapporto il più ambiguo possibile. Come diceva il barbiere da cui mi portava mio padre quando ero poco più che un pupetto: “Quando sento un principio di raffreddore e dolore delle ossa, vado a giocare a calcetto: o mi viene un febbrone, o mi passa tutto“.