Checult

Avvia Cult-O-Matic
Recensioni

Gravity (2013)

“Con uno shuttle stiamo mandando SANDRA NELLO SPAZIO”. Così cantava Caparezza, più o meno.

Il sogno di ogni bambino

Che bello lo spazio, eh? Quante volte da bambini abbiamo fantasticato di indossare uno di quei tutoni bianchi pieni di congegni elettronici, di salire su uno di quei razzi enormi e di rompere il muro dell’atmosfera terrestre? Quanti disegni coi pennarelli abbiamo fatto mentre ci immaginavamo di passeggiare sulla luna, su marte, sui satelliti artificiali, di avvistare qualche alieno, di viaggiare nell’Iperspazio (eh… no, quella è un’altra cosa…) Cose così, insomma. Il sogno di ogni bambino. Bene, vedetevi Gravity. Ci scommetto quello che volete, vi ricorderete che dopotutto sulla Terra le cose da guardare sono tante e altrettanto belle. Perché dico questo? Perché, regà, io ve lo dico. Sto film mette

ANSIA, ANSIA, ANSIA

Ma un’ansia tremenda. Alfonso Cuaròn decide di andarci giù pesante. Niente coattate, niente effettoni esagerati (se cercate prodotti simili, dovrete cercare altrove). Il regista messicano restituisce al pubblico quella che è la vita nello spazio, e lo fa in maniera quanto più verosimile possibile. Poi quanto sia effettivamente fedele alla realtà, questo solo un ingegnere aerospaziale potrebbe dircelo. Ma quando si guarda Gravity, noi crediamo a quello che vediamo. Nello spazio non c’è aria, non c’è suono, non c’è gravità, non c’è comodità alcuna. Nello spazio siamo soli.  Poi il gioco cinematografico vuole che si succedano tutto un susseguirsi di catastrofi che, in certi punti, forse diventa un po’ esagerato. Il bello, però, di questo film è che riesce a farci immergere nella situazione, senza che necessariamente dobbiamo andare nello spazio per credere a quello che vediamo. Sandra Bullock e George Clooney sono i protagonisti, e praticamente i soli interpreti, di un film senza storia. La trama si potrebbe riassumere così: due astronauti cercano di sopravvivere. Poi, però, l’ambientazione spaziale, con tutti i suoi lati più spaventosi, diventa quasi pretestuosa per raccontare il nostro istinto di sopravvivenza, il nostro attaccamento alla vita, la nostra propensione ad evolverci e alla crescita personale. Gravity diventa un inaspettato e alquanto piacevole inno alla vita. Enjoy the space and the life.

Durata:

  • 1h 30min.

Colonna sonora:

Lascia un Commento

Informazioni sull'Autore

Robert De Lirio

Checult

cultomatic_mock

...Attendere...

Cultomatic sta cercando il miglior cult in base alle tue preferenze, Attendi....

? min .
Checult Checult

Anche se sono buoni, sappiamo che i cookies fanno male ai denti: promettiamo di distribuirne con discrezione. Nun me fido

I nostri cookie sono gluten free e servono a rendere l'esperienza più appetibile. Se rimani con noi senza modificare le impostazioni accetti di compromettere la tua dieta.

E vabbè