Una bella mattina primaverile di tanti anni fa, probabilmente nel 1996, Michael Bay si alzò e urlò “Armageddon!” In testa gli balenò proprio una di quelle idee illuminanti che ti vengono al mattino, di quelle che non se ne vanno più. Così andò da Jerry Bruckheimer tutto bello baldanzoso. E il dialogo che avvenne fu più o meno questo.
Michael: Jerry! Lascia perdere quello che stai facendo e ascoltami. Facciamo un film di quelli pieni di effettoni, ma roba pesante. Facciamo che la Nasa scopre che un asteroide abnorme e cattivissimo sta per colpire la terra, e che tutta l’umanità ha solo 18 giorni per salvarsi.
Jerry: Michael, la Nasa può scoprire anche decenni prima se un asteroide può potenzialmente colpire la Terra…
I due si guardarono per un lungo istante, e poi insieme dissero: “Ma sti cazzi!”
Michael: Potremmo fare che la Nasa manda una squadra di trivellatori di petrolio, tutti mezzi criminali ma dei gran simpaticoni, a distruggere l’asteroide con una bomba atomica cazzutissima.
Jerry: Michael, gli astronauti si addestrano per anni prima di poter andare nello spazio…
I due si guardarono per un altro lungo istante, e poi insieme dissero: “Ma sti cazzi!”
Michael: Pigliamo Bruce Willis a fare il capo dei trivellatori, una garanzia. Poi ci mettiamo un po’ di patriottismo qui e lì che agli americani piace tanto, effettoni come se piovesse, un po’ di emozioni facili, gli Aerosmith a fare la colonna sonora, mischiamo il tutto con abbondante adrenalina, ed ecco fatto!
Jerry: Sì, però manca qualcosa…
Alché, J.J. Abrams fece capolino da dietro la porta, aveva origliato tutto quel gran paravento, e con il suo proverbiale accento newyorkese disse: “Regà, ma se famo piagne Bruce Willis? Così, de botto, senza senso.”
Jerry: Hmmm, ragazzi, tutto bello, ma mi sembra fin troppo facile, telefonato, non vi pare?
E i tre si guardarono per un altro lungo, lunghissimo istante, e poi dissero: “… Ma sti cazzi!”
Fu così che qualche anno dopo, nel 1998, uscì nelle sale Armageddon. Film baluardo del barocchismo del cinema americano. Tutto è estremamente, fieramente, grossolanamente, americanamente ESAGERATO. Talmente tanto tanto tanto esagerato da essere BELLO! Perché un film come questo ancora funziona a distanza di vent’anni e passa? Perché c’è poco da fare, Michael Bay coi ritmi adrenalinici ci sa fare alla grande. Due ore e mezzo e non sentirle per nulla. Si rimane attaccati alla poltrona e ci si affeziona irrimediabilmente ai personaggi e alla storia, nonostante la realtà e la verosimiglianza in molti casi vengono sacrificate al servizio della spettacolarità. Ma non dimentichiamoci che il cinema è anche questo: Intrattenimento. Quando avrete voglia di un’americanata fatta coi controfiocchi e mai noiosa, sapete cosa dovrete guardare.
[…] pesante. Niente coattate, niente effettoni esagerati (se cercate prodotti simili, dovrete cercare altrove). Il regista messicano restituisce al pubblico quella che è la vita nello spazio, e lo fa in […]