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Goksung – La presenza del diavolo (2016)

Goksung

Satana è passato di qui, ha fatto un massacro, ma ha lasciato cinque stelle su TripAdvisor.

Il bene e il male sono contrapposti per natura!
Come i sudcoreani ed i giapponesi!
Il diavolo e i giapponesi!
I giapponesi e altri giapponesi!
Maledetti giapponesi, hanno distrutto Goksung!

Bene, ora che ho la vostra attenzione dopo aver citato il Sommo Maestro, risponderò alla vostra domanda: ma cosa minchia è Goksung?

Secondo il regista Na Hong-jin, Goksung è il paesino sudcoreano più sfigato del pianeta Terra. No, non sto esagerando.
Se Il Diavolo decide di pernottare durante il suo pellegrinaggio nel tuo piccolo e banale villaggio, gli piace, si stabilisce e incomincia a banchettare con le anime dei tuoi compaesani nei modi più viscerali possibili, eh bè, un po’ sfigato lo sei no?
C’è un altro problema non indifferente: dove si nasconde il satanasso?
Dietro il volto dello Straniero, un vecchio giapponese odiato da tutti a priori? (interpretato da quel mostro sacro di Jun Kunimura!)
Sotto mentite spoglie di una Donna Misteriosa che appare nei momenti più assurdi?
Oppure è lo stesso Esorcista che fa visita alla ridente cittadina?

A risolvere questo mistero abbiamo quello sveglione del nostro protagonista, Jong-goo, poliziotto di provincia pigro e pasticcione (i sudcoreani sono un pelo fissati con la critica alle forze dell’ordine o alle istituzioni in generale, date un occhio anche alla roba di Bong Joon-ho) che, con l’amata figlia ammorbata dalla maledizione del diavolo, decide di rimboccarsi le maniche.

Povera Goksung, trattata a pesci in faccia per il nostro diletto!
E dici, mica è una cosa indolore e rapida, ‘ste randellate infernali durano due ore e trentasei minuti.
Dove, fidatevi, non riuscirete a staccare gli occhi dallo schermo, per un motivo o l’altro.
Gli amanti dell’horror avranno tutto quello che desiderano: zombie, possessioni, gore, contagi, spiriti maligni, gente scema come bovini che vanno al macello.
I feticisti dei tecnicismi troveranno in Hong-jin un regista attento e capacissimo, e come il sottoscritto correranno a recuperare gli altri suoi due film (The Chaser, The Yellow Sea).
Infine, chi è solo in cerca di una bella storia, Goksung vanta una struttura narrativa insolita, dove (prendendosi tutto il suo tempo) fa fare un bel giro in tondo al protagonista, che mette in discussione tutto fino all’ultimo, verso un finale struggente, potentissimo, che vi lascerà TOTALE libera interpretazione e vi farà incazzare come delle iene, rabbia che riuscirete a sbollire ragionandoci su per giorni.
Già vi vedo lì con lo smartphone a cercarvi tutte le teorie, digrignando i denti.

Forza, prendetevi una sera libera e date una chance a Goksung, che è senza ombra di dubbio un Cult del genere.

Prima però, accendete un cero per quei poveri disgraziati.

Durata:

  • 2h 35min.

Regia:

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

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