Una trama decisamente semplice, una marea di esplosioni, un cast d’eccezione (indimenticabile Steve Buscemi nei panni di un più moderno Hannibal Lecter), condite il tutto con un’atmosfera southern ed ecco fatto: Con Air è servito.
Nicolas Cage nei panni del solito Nicolas Cage, stavolta finisce in carcere per difendere l’onore della moglie, e nel giorno del suo rilascio, lo sbattono sull’aereo meno raccomandabile che si possa immaginare, pieno zeppo di ergastolani dal passato decisamente discutibile. Capiamoci bene, forse non sono stato chiaro: un detenuto qualsiasi finisce sul volo che hanno caricato appositamente con le menti più contorte del sistema penitenziario americano. Ma cosa potrà mai capitare se mettiamo insieme i peggiori criminali viventi? Ecco, dirottano l’aereo con un piano orchestrato alla perfezione. Purtroppo per loro, non sanno che Nicolas è più cazzuto di Rambo, e indovinate che fa? Di sicuro non i cazzi suoi. Ma scusa tanto Nicolas: Dopo una bella esperienza formativa in un penitenziario americano dove probabilmente sarai diventato la signora di qualcuno, finalmente ti scarcerano, e tu che fai? Fagli dirottare questo maledetto aereo, un saluto rapido agli ergastolani e te ne torni a casa da moglie e figlia, no? “Nicolas saluta i dirottatori prima di tornare a casa”. Pessimo titolo, hai fatto bene.
Che ne esce fuori? Esplosioni, smitragliamenti, morti ovunque, battute anni novanta da antologia, chitarroni in sottofondo a scandire l’azione frenetica, e del sano divertimento. Non vi aspettate un film dai grandi contenuti o che muove discussioni intellettuali, è tempo di spegnere il cervello. Basta con quei fastidiosi commenti del vostro partner che non ha capito la trama e vi riempie di domande. Dimenticate i paradossi temporali o i montaggi fantasiosi e gustatevi secchiate di azione anni novanta a profusione.
Pillola finale: Con Air ha vinto l’Oscar per la migliore canzone (How Do I Live).