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Recensioni

I love Radio Rock (2009)

Rock ‘n’ Roll.

Non ho mai detto a una donna rock ‘n’ roll, baby. Né nessuna ha mai avuto il coraggio di dirmelo. Perché mai, mi chiedo. Se dovessero dirmelo ve lo farò sapere, sono sicuro sarete interessatissimi. Eppure sono un rocker, un vero pirata (sento le voci dei miei amici che ridono), tanto che avrei potuto fare il dj su una radio pirata nel 1966 in Inghilterra, magari quella di I Love Radio Rock. Sono sicuro che sarei stato il tipo giusto.

• Dire tutto quello che mi passa per il cervello: ce l’ho.

• Saperne di musica: ce l’ho.

• Saper rimorchiare: ce l’ho (sento di nuovo le voci) anche se non serve, visto che non tutti i dj sono dei rimorchioni (non credo sia la parola giusta, ma fuck the system, siamo troppo rock).

Lo so, non basta maledizione, vorrà dire che continuerò a scrivere su CheCult. Siete contenti? Mi sa di no, ma andiamo avanti. In effetti per fare il dj su questa nave-radio pirata bisognerebbe essere degli istrioni come Gavin (Rhys Ifans), irriverenti come il Conte (Philip Seymour Hoffman) o belli e maledetti come Mark (Tom Wisdom) e qui ci siamo (uscite dalla mia testa!). D’altra parte, diciamo che non tutti sono così: c’è anche il romantico o il diversamente comico. Un po’ come il rock che è fatto di tante sfaccettature, anche i nostri protagonisti sono diversi tra loro: tutte facce della stessa medaglia (peccato che una medaglia ha solo due facce ma fuck the system, siamo troppo rock). E questo è il leitmotiv del film: ricordarci che il rock è pieno di sfumature. Ma non solo: vi ricorderà perché avete cominciato a suonare, vi ricorderà perché cantate a squarciagola, vi ricorderà che anche vostra madre ha avuto una vita sessuale (cosa ho appena detto!). Certo non vi ricorderà dove avete messo le chiavi della macchina, ma non siate severi, per questo mi raccomando di lasciarle sempre nello stesso posto, oppure buttatele dove vi pare e fuck the system siete troppo rock (stavolta sono andato oltre).

Ma prima di ricordare, dovete solo abbandonarvi all’esagerato mondo di I Love Radio Rock e alla sua musica. Ma voglio essere chiaro su una cosa: non è un musical o un film storico-musicale! Quindi non fatevi spaventare se non ve ne frega un benamato del rock o della musica in generale. La musica è sì l’anima del film, ma soprattutto è il veicolo per raccontare le storie personali, gli amori e le stravaganze di questi pirati radiofonici, diventando la colonna sonora della vita stessa dei personaggi con una canzone giusta per ogni emozione o momento, spaziando tra Rolling Stones, Beach Boys, Who, Jimi Hedrix, i Turtles, i Kinks, solo per citarne alcuni.

I Love Radio Rock è una commedia che sono sicuro piacerà anche ai meno avvezzi alla musica anni sessanta. È una favola leggera e spensierata che vi farà affezionare a questi moderni pirati e alla loro battaglia per la libertà contro le forze governative, trasformandovi in ascoltatori devoti della più grande rivoluzione culturale del secondo novecento. Una rivoluzione che per fortuna ancora non si è arrestata, perché il rock è un anziano giovanotto che ancora non si è stancato di farci ballare, cantare e suonare, e speriamo rimanga così: combattivo e immortale per sempre.

Viva la musica, viva il rock ‘n’ roll.

 

 

 

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