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Recensioni

Blade Runner (1982)

Blade Runner

Un malinconico manuale su come (non) fare un film di fantascienza.

A tanta gente Blade Runner non piace, e io la capisco pure. Magari non è che proprio non piace: è che non riescono mai a guardarne più di dieci minuti: dormono. E non parlo della versione martoriata che uscì al cinema nell’82, ma proprio nel final cut.

Il problema forse è che il film disattende sistematicamente le aspettative di genere. Qualche esempio: è fantascienza, ma le capigliature e l’arredamento sono anni ’40. I mirabolanti viaggi nelle auto volanti li passi a guardare la faccia annoiata di Ford che guarda fuori. È il futuro ma la gente non ha lampade in casa, deve stare appesa ai fari esterni. Si può ricostruire un’immagine in 3D ma Deckard è pieno di foto in bianco e nero e sogna unicorni. Il design del film è ispirato al lavoro di un artista futurista italiano degli anni ‘20.

Blade Runner è un noir coi neon.

Per le medesime ragioni, ovviamente, Blade Runner è un fottuto capolavoro. È ricordato in particolare per alcune scene iconiche, ma ogni cavolo di sequenza del film è pornografia cinematografica, un’orgia enciclopedica di input visivi che anticipa di trenta e passa anni la monomania retrò che ha inondato la vacuità estetica moderna.

Comunque, ciò che meglio descrive Blade Runner è in realtà una serie di domande che sorgono durante la visione del film:

  • Il protagonista è umano o androide?
  • Da dove viene tutta quest’acqua?
  • Come si rimorchia un androide?
  • Quanti drink può reggere Harrison Ford?
  • Perché i palazzi buttano fuoco in cielo?
  • Come si spezzano i pollici oltre il muro?
  • Com’è che il sole è sempre al tramonto?
  • Chi scrive le domande del test per scoprire gli androidi? E non era più semplice un’analisi delle urine?
  • Ma davvero Rutger Hauer si è inventato un monologo così bello, lacrime nella pioggia e tutto il resto?
  • Un pitone sintetico fa la muta?
  • Blade Runner è stato realizzato da un grande regista o da un grande concept-artist?
  • Gli androidi sognano pecore elettriche?
  • Cosa sognano gli umani in un mondo senza speranza? E perché proprio gli unicorni?
  • No, sul serio, ma ‘sta fissa di Ridley Scott per gli unicorni?
  • Il cinese dei noodles parla cinese perché non sa parlare inglese o solo per infastidire Deckard?
  • Chi sentiva davvero il bisogno di un sequel?
  • In un mondo evidentemente sovrappopolato, un signor nessuno (per quanto bioingegnere) si può permettere un intero palazzo?
  • Com’è che nel libro da cui è tratto non c’è nessun “Blade Runner”?
  • Mi stai dicendo che è il titolo di un altro libro di fantascienza?
  • Va be’, posso rivedere Sean Young che fuma?

Ma certo.

Durata:

  • 1h 57min.

Regia:

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

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    Informazioni sull'Autore

    Charlize Terùn

    Emersa come dea ermafrodita dall'oro liquido sospirando "J'Adore", ha deciso che le piacque e piace tutto, compresa e in primo luogo la propria ambiguità. Quando la società imperialista le impedisce di vedere almeno 7 film a settimana diventa FURIOSA.

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