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Recensioni

L’infernale Quinlan (1958)

Infernale Quinlan

L’ultimo dei noir.

La brillante carriera poliziesca dell’infernale Quinlan (Orson Welles) ha sempre giocato sull’orlo del disastro e di un bicchiere di troppo. Ma la strada del genio, in fondo, è paventata di disastri mancati. La sua enorme figura è la vera protagonista dell’ultimo dei noir, impietosamente contrapposta a quella asciutta e curata di Mike Vargas (Charlton Heston). La vicenda, come ogni buon noir, è ambientata sul confine: del Messico, della professione, del valore di un uomo.

Anche Orson Welles ha vissuto sull’orlo del fiasco, osteggiato per tutta la carriera da studios inetti. Per colpa di uno di questi, L’Infernale Quinlan è stato un disastro per 40 anni. I dirigenti Universal, visto il primo cut di Welles, come se non si trattasse di uno dei più grandi autori di sempre, dissero: “Però si può migliorare”.

Senza informarlo, tagliuzzarono senza ritegno, affidarono riprese aggiuntive a un altro tizio, eliminarono scene. Uno scempio. Welles, da quel galantuomo che era, scrisse in poche ore un’appassionata nota di 58 pagine in cui spiegava ciò che secondo lui non andava. Universal se ne infischiò. Promosse il film come pellicola di serie B, senza nemmeno pubblicizzare la presenza di star come Marlene Dietrich e Zsa Zsa Gabor (che si erano abbassate il cachet pur di lavorare col regista).

La strada del genio

Eppure, a giudicare dal lungo, memorabile piano sequenza iniziale, complicatissimo per l’epoca, le intenzioni di Welles erano chiare: “Io faccio: voi mettete i soldi”. La cosa davvero straordinaria, comunque, è che i piani sequenza del film sono due, benché la maggior parte degli spettatori sia familiare solo con il primo. Welles, che poi è il nonno di questa tecnica, ne infilò un altro a metà film, di ben 12 minuti, e lo intervallò con altre scene. In questo modo, pochissimi se ne accorsero. Ma lui era fatto così.

La stessa Universal, comunque, ebbe occasione di redimersi. Nel ’98, l’editor Walter Murch (Oscar per Apocalypse Now) lavorò sul materiale a disposizione per realizzare il film che Welles avrebbe voluto.

Durata:

  • 1h 51min.

Regia:

Sceneggiatura:

Colonna sonora:

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Informazioni sull'Autore

Charlize Terùn

Emersa come dea ermafrodita dall'oro liquido sospirando "J'Adore", ha deciso che le piacque e piace tutto, compresa e in primo luogo la propria ambiguità. Quando la società imperialista le impedisce di vedere almeno 7 film a settimana diventa FURIOSA.

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