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A qualcuno piace caldo (1959)

A qualcuno piace caldo

Cari uomini, volete sapere quanto sia dura essere donne? Domandatelo a Jack Lemmon e Tony Curtis!

Nel 1998 l’American Film Institute ha inserito A qualcuno piace caldo al quattordicesimo posto della classifica dei migliori 100 film commedia di tutti i tempi. Come non dargli torto, è uno dei film più divertenti che abbia mai visto! Forse sono un po’ di parte, perché ho una passione sfegatata per Marilyn Monroe, ho visto tutti i suoi film. Trovo però che questa pellicola in particolare sia la testimonianza di quanto Marylin fosse non solo un’icona di bellezza e di stile, ma anche un’attrice comica formidabile.

Il grandissimo Billy Wilder dirige questa commedia indimenticabile del 1959. Da allora, ogni tipo di spettatore, anche quello più esigente, non è mai rimasto deluso da questo film.

A qualcuno piace caldo narra le vicende di due musicisti squattrinati e decisamente sfortunati, all’epoca del Proibizionismo americano degli anni ’20, nella Chicago di Al Capone.

I protagonisti sono un ingenuo contrabbassista e un sassofonista playboy, impersonati rispettivamente da due artisti della comicità come Jack Lemmon e Tony Curtis. I due si ritrovano ad essere testimoni scomodi della famosa Strage di San Valentino, fatto realmente accaduto il 14 febbraio del 1924, quando gli uomini di Al Capone massacrarono una banda di gangster nemica. Di colpo, i due musicisti, perseguitati dalla mafia italoamericana, hanno la brillante idea di travestirsi da donna, entrando a far parte di un complesso musicale di sole donne.

È qui, secondo me, la genialità di A qualcuno piace caldo. Un uomo che prova ad essere donna per sedurre un uomo eterosessuale, cercando di convincere tutti della sua femminilità. Un ruolo non certo semplice. Come dice Jack Lemmon in una scena del film, quando vede per la prima volta Marylin: “Hai visto quella?…Sembra fatta di gelatina. Se io mi dimenassi così, mi perderei i pezzi. E’ inutile è un sesso del tutto diverso!”

Con queste battute si capisce che le risate sono garantite, per tutti gli equivoci ai limiti dell’assurdo che si susseguono, uno dopo l’altro.

A parer mio è uno di quegli evergreen da vedere in compagnia per trascorrere una serata divertente, magari dopo una giornata stressante, o se si è semplicemente di cattivo umore.

Altro punto di forza del film è indubbiamente Marilyn Monroe, splendente come un raggio di sole e totalmente a suo agio in una performance comica. Anche se leggenda narra che Marilyn, già avvezza da tempo all’uso eccessivo di psicofarmaci, creò non pochi problemi alle riprese. A causa del suo stato confusionale si dimenticava spesso le battute, cosa che mandava su tutte le furie il regista Wilder.

Consiglio vivamente la visione del film A qualcuno piace caldo perché mostra la complessità di noi donne dal punto di vista di un uomo: non basta sicuramente indossare tacchi alti, una gonna e un rossetto per capire l’essenza e la nostra complessità.

Ogni volta che rivedo questo film faccio i conti con i miei sogni e le aspirazioni di quando ero solo un’adolescente piena di speranze per il futuro, e mi scappa un sorriso pieno di tenerezza per quella ragazzina che insieme alle sue amiche “spettegolava” sui ragazzi, proprio come le ragazze di un tempo, fantasticando di trovare l’amore perfetto.

Magari il lui in questione sarebbe stato un ricco magnate, ma alla fine si finiva sempre per perdere la testa per il solito ragazzo squattrinato e carino, oppure di innamorarsi di un incallito play boy. E così, in un attimo, addio sogni di gloria!

D’altronde, come dice il ricco magnate Osgood Fielding a Jack Lemmon nei panni di Daphne, “Nessuno è perfetto!”.

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Lauren Bacult

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