Perfetti sconosciuti (2016)

Nonostante il titolo un po’ banale, Perfetti sconosciuti è un raro esempio di film cult nella scena italiana contemporanea. Forse perché la scena ci è molto familiare: una cena fra amici durante la quale emergono poco a poco tutte le tensioni e gli intrighi delle loro vite; un’atmosfera perfettamente conosciuta. Per alcune persone che amano questo genere di film ambientati nello spazio di una sera e all’interno di un appartamento, questo film è irresistibile, persino se non sei grande amante delle pellicole più recenti del cinema italiano. Non è un caso che di questo film esistano oggi ben 18 remake in tutto il mondo, ma la sua appetibilità non sta solo nell’ambientazione.

Della storia, che pure ha un intreccio godibilissimo, colpisce la sobrietà dei tempi drammatici: dall’inizio alla fine Perfetti sconosciuti non tradisce mai quell’ansia tutta italiana di buttarla subito in caciara. Pur aprendosi con una sfida all’onestà reciproca fra i commensali, la storia non cerca né vie di fuga rapide verso forme moraliste né soluzioni moderne, oggi più quotate, verso forme iperrealiste e nichiliste.

È perfetto da vedere in coppia, specialmente se avete lo stesso gruppo di amici o state pensando di entrarci. Nonostante non possa dirsi un film “adrenalinico”, non possiamo negare la presenza di moderate tinte ormonali. Le tensioni sessuali, a dirla tutta, sono il vero spirito del gioco. Ed è questo il problema di guardarlo con le amiche e con gli amici: perché, si sa, quando ad una forza così potente (come quella sessuale) viene concesso di prendere parola – come si dice – “si rompono i telefoni”. Ecco, pensate invece a cosa potrebbe succedere se i telefoni non si rompessero e uscisse fuori tutto quello che sanno i nostri smartphone: ci si può aspettare di rimanere uniti lo stesso?